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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Oggi è già domani

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Giorgio Perinetti e Michele PazienzaAVELLINO – L’occhio sulla città di questa settimana guarda al calcio con alcune considerazioni sulla semifinale di ritorno dei playoff di Lega Pro giocata e persa la scorsa domenica contro il Vicenza allo stadio Romeo Menti e, in qualche modo, anche sulla stagione della squadra biancoverde.

La nostra vuol provare ad essere ancora una volta un’analisi lucida ed obiettiva ma, credeteci, per chi come noi ha seguito tutte le partite dell’Avellino, per chi come noi ci ha sempre creduto o ha voluto ostinatamente crederci, è difficile, davvero difficile. È difficile scrivere questo pezzo, è difficile immaginare di doversi preparare a vivere un’altra stagione di Lega Pro, è difficile rischiare di non essere ripetitivi.

La gara della scorsa domenica ci ha consegnato un Avellino che ha dovuto dire addio al sogno promozione a due passi dalla meta ma che ha combattuto e che nonostante tutto, esce dalla post season a testa alta,  anzi se stessimo parlando di pugilato, probabilmente ai punti avremmo passato meritatamente il turno se avessimo potuto tener conto anche delle occasioni create nei centottanta minuti ma tant’è. Il calcio è un altro sport, è un’altra cosa.

Ora, al di là delle facili recriminazioni, riteniamo che le responsabilità del fallimento di un obbiettivo sportivo sono sempre un concorso di colpe ma anche che, probabilmente, la matrice delle difficoltà che oggettivamente hanno accompagnato l’Avellino lungo l’intero arco del campionato sia da ricercare innanzitutto nell’aver riconfermato mister Rastelli ad inizio stagione, con l’inevitabile conseguenza di un mister Pazienza che non ha avuto il tempo di ben plasmare i suoi uomini pur avendo ben guidato una rosa costruita per un altro allenatore.

L’eccezionalità dello specifico, poi, ci porta a pensare che ben poco c’è da rimproverare al presidente D’Agostino che anzi ha messo a disposizione dell’area tecnica una gran quantità di danaro, lasciandole piena libertà di manovra.

La legittima delusione deve ora lasciar spazio alla voglia di un pronto riscatto, ciò che è accaduto deve servirci da sprone: perché nel calcio come nello sport si gioca sempre per vincere, perciò, come diciamo spesso approcciando all’argomento, il solo partecipare lasciamolo allo “sportivo” Pierre de Coubertin, anche perché questo calcio ci ha condannato a diventare prevalentemente tifosi.

Perciò, è assecondando la nostra propensione a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno che, nell’augurare buon lavoro, auspichiamo non si abbiano dolorosi squilibri negli assetti di base e che si possono blindare anche per il futuro alcuni punti fermi: stiamo pensando al responsabile dell’area tecnica Giorgio Perinetti che, grazie alla sua indiscutibile professionalità ed esperienza, coadiuvato dal direttore sportivo Luigi Condó e da Pierfrancesco  Strano, ha il merito di aver costruito una rosa ampia e di buon livello che parte da un’ottima base di calciatori di proprietà e perfettamente funzionali alle rinnovate ambizioni della società irpina, una rosa che il direttore Perinetti saprà ben puntellare con pochi acquisti mirati.

All’area tecnica, poi, toccherà l’eventuale riconferma di mister Pazienza, che noi sentiamo di caldeggiare, per garantire continuità al progetto ed anche per la sua serena pacatezza nei toni che, chissà, potrà rivelarsi un’arma in più un una realtà come la nostra. Assicuriamo  comunque sin d’ora piena fiducia, in un’eventuale altra scelta.

Senza dimenticare il responsabile della biglietteria Giuseppe Musto, per la sua garbata e spontanea cordialità e al quale presto auguriamo di tornare a gestire una gran mole di lavoro e, infine, il sempre attento e disponibile addetto stampa Alfonso D’Acierno..

Insomma, “oggi è già domani”. È con questa consapevolezza che si dovrà iniziare a programmare il futuro e raggiungere con rinnovati stimoli e rinnovata fiducia l’obiettivo stagionale: la serie B, meglio se direttamente.

In fondo sono proprio le solide fondamenta, assicurate, speriamo ancora a lungo, dal gruppo D’Agostino, a rappresentare la garanzia per solide certezze. Perché l’amarezza fa presto a passare se c’è voglia di ricominciare. Viva il lupo!

 

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