AVELLINO – Questa settimana vogliamo offrirvi “un’occasione per meditare”. L’opportunità è venuta dalla nostra recente visita alla mostra sulle penne stilografiche “Dalle origini alla biro”, presso il museo irpino di Corso Europa, visitabile fino al 31 maggio, a cura del professor Pino Bartoli.
La mostra, senza particolari pretese ed ambizioni, si rivela un affascinante viaggio nel mondo della stilografica. Per chi scrive è stato così, avendo avuto a far da guida tra le bacheche proprio il curatore della mostra. La sua passione ed il suo trasporto nel racconto e nei ricordi ha dato al percorso qualcosa di più.
La consigliamo vivamente: si potrà fra l’altro riscontrare gran professionalità nell’organizzazione degli spazi espositivi e non solo da parte del personale del museo.
Uscendo, poi, abbiamo fatto una passeggiata nel giardino esterno del museo: anche in questo caso, l’attenzione ai dettagli, con viali ben curati, panchine ben disposte e posizionate, un’illuminazione ben calibrata nell’intensità e ben alternata tra fari e corpi illuminanti, rendono questi spazi fondamentali anche per la vita sociale del capoluogo, favorendo occasioni di socializzazione e di incontro, oltre che di meditazione, aprendo questo luogo ad una sempre maggiore fruizione della cittadinanza.
A corroborare questa nostra percezione, ci pare di ricordare ci fosse un progetto di riqualificazione e di rifunzionalizzazione dello storico edificio che ospita parte del Museo Irpino, la biblioteca provinciale Capone e l’emeroteca Antonio Di Nunno. Progettato dall’architetto Francesco Fariello nel 1956 ed inaugurato nel 1966, l’edificio in stile neorealista si prepara a rifarsi il look: l’intervento si concentrerà sul piano terra, quello che ospita la sezione archeologica del Museo Irpino e che racconta la storia e le origini del territorio dall’età preistorica fino alla tarda età romana.
Ci sarà, tra l’altro, una funzionale area ristoro, una sorta di caffè letterario dove intrattenersi piacevolmente per una chiacchierata tra amici, un tè un caffè ed una buona lettura, sfruttando anche il citato giardino esterno, senza interferire in alcun modo con lo spazio museale o ridurne il percorso.
L’area espositiva avrà un nuovo ingresso laterale verso il giardino esterno, evitando sovrapposizioni con l’ingresso della biblioteca al piano superiore. Il visitatore potrà godere di uno spazio unico e confortevole, il caffè letterario appunto, prima di immergersi nella visita al museo: una sorta di asse ideale tra il mosaico interno e il giardino esterno, senza dimenticare la valorizzazione dalla vetrata che guarda proprio sul giardino.
Ci sarebbe solo da plaudire a tutto quanto se non fosse che il tutto sarebbe dovuto avvenire entro l’estate 2023: siamo a sabato 2 novembre 2024 e ancora tutto tace.
Ora, alla luce del riconosciuto e dimostrato dinamismo e della concretezza d’azione dell’ente Provincia e nella consapevolezza si sia trattato di ritardi dovuti a difficoltà sopraggiunte, a cui si saprà presto porre adeguato rimedio, auguriamo buon lavoro. Per approfondimenti sul complesso del progetto appena menzionato, invitiamo alla rilettura del nostro sguardo del 9 aprile 2022.
È importante sottolineare come, oltre alla citata nuova illuminazione, rispondente in toto alla vigente normativa europea in materia, si sono già realizzati i lavori di recupero ed attivazione della fontana antistante l’ingresso principale. Non è escluso che in un prossimo futuro, si possa decidere di destinare il complesso di Corso Europa esclusivamente a biblioteca, caffè letterario ed emeroteca, trasferendo tutto il Museo irpino presso l’ex carcere borbonico. Nelle intenzioni, insomma, un polo culturale dinamico con eventi di vario genere.
Un progetto ambizioso e complesso che, siamo certi presto vedrà la luce dando ancor più centralità al capoluogo: certezza la nostra corroborata anche dal dinamismo e dalla concretezza d’azione della direttrice dei due complessi museali, la dottoressa Giovanna Silvestri, persona di riconosciuta esperienza, capacità, competenza e aperta al dialogo.
Da parte nostra, anche la disponibilità ad eventuale collaborazione nelle forme e nei modi che si riterranno opportuni e più idonei.
A margine, uno sguardo al Ponte della Ferriera: nel ricordare come anche il ponte sia stato oggetto di più di un nostro sguardo, sappiamo che è interessato da lavori che investono, tra l’altro, il suo consolidamento e la sua messa in sicurezza.
Era lo scorso maggio e da Palazzo di Città, nel merito, si rendeva noto che i lavori avrebbero avuto una durata non superiore ai quindici giorni dall’apertura del cantiere; successivamente sempre da Piazza del Popolo si assicurava che il ponte sarebbe stato inaugurato e consegnato alla città entro l’inizio dell’anno scolastico 2024.
Ebbene, siamo a sabato 2 novembre 2024, l’anno scolastico è iniziato ormai da tempo e il cantiere del ponte è ancora aperto, ed i disagi per la circolazione sono aumentati a dismisura così come l’insofferenza e l’impazienza mentre i rimedi temporanei ipotizzati per snellire il traffico appaiono di discutibile efficacia
Ben venga, dunque, la perizia sui lavori di consolidamento e messa in sicurezza del ponte ma alla luce di quanto appena affermato e descritto e dell’importanza strategica dell’opera per il capoluogo e trattandosi peraltro di un opera monumentale, torniamo a chiederci: quanto manca, cosa manca davvero, quanto dobbiamo ancora aspettare? Fiduciosi ed ottimisti, auguriamo buon lavoro.