AVELLINO – Grazie ragazzi! Così l’As Avellino, attraverso il suo sito ufficiale, ha inteso rendere omaggio, in modo semplice ma sentito, a tutta la squadra che ieri, pur vincendo per 3-2 contro il Bologna nella semifinale di ritorno play off, è stata eliminata rimanendo, dunque, fuori dalla finale che avrebbe significato la possibilità di giocarsi a pieno titolo le chance per ritornare in serie A. Peccato, veramente peccato perché l’Avellino, come riferiamo nel nostro resoconto di ieri relativo alla gara disputata al Dall’Ara e come rilevato da tutta la stampa nazionale, avrebbe veramente meritato, per quello che fatto vedere sul campo, di potersi giocare questa possibilità. Saranno invece Pescara e Bologna a contendersi – dopo Carpi e Frosinone – il terzo posto a disposizione per la risalita nel massimo campionato di calcio.
Grazie ragazzi. A dirlo è tutta una città che, come si respirava quest’oggi nei bar, nei negozi, lungo le strade, ha apprezzato il gran cuore che Castaldo e compagni hanno messo in campo per raggiungere il prestigioso obiettivo. Un sogno, la serie A, che ci avrebbe riportato alla stagione d’oro dell’Avellino, quella che è ormai nella storia del calcio, del calcio che rappresentava in tutta Italia un’intera provincia.
Ricordate? L’Avellino dei Lombardi, dei Di Somma, Cattaneo, Piga, Vullo, Vignola, Criscimanni, De Napoli, De Ponti, Juary, Diaz, Taccone, Favero, Piotti - solo per citare alcuni dei nomi che ci vengono in mente mentre scriviamo - ha fatto parlare di sé su tutti i campi d’Italia onorando questa terra per dieci anni consecutivi nel massimo campionato di calcio, record questo ancora oggi imbattuto tra le squadre cosiddette di provincia.
Castaldo e compagni ci hanno provato ed hanno fatto sognare fino all’ultimo il popolo di fede biancoverde. È stata una traversa a fermare il grande sogno. Come fu una traversa a fermare, quella di Bertoni contro l’Inter, la permanenza dell’Avellino in serie A in quel lontano maggio del 1988.
A Bologna, comunque, il campo aveva detto sì, il regolamento invece no. Le regole, comunque, vanno rispettate. Ancora grazie, ragazzi.
