STURNO – “Quella con l’Espanyol diventa per noi un test importante perché, pur essendo un’amichevole, sarà l’occasione per fare un primo bilancio di queste due settimane di ritiro qui a Sturno. Per parte sua il mister potrà trarre utili indicazioni in vista del campionato per verificare ciò che c’è da modificare ed eventualmente da migliorare”.
Parla da veterano ed uomo di esperienza il difensore marchigiano Alessandro Ligi, classe 1989, con esperienze nelle file di San Marino, Triestina, Crotone, Bari e Virtus Entella, che nel ritiro di Sturno fa il punto sulla preparazione in vista dell’amichevole di lusso di dopodomani al Partenio-Lombardi con la squadra iberica dell’Espanyol in occasione della seconda edizione del trofeo Nicola Taccone.
“ La nostra è una squadra che è cambiata i diversi uomini. Ci sarà, è chiaro, ancora da lavorare, ma fortunatamente di tempo ne abbiamo prima che inizi il campionato, quindi dovremo ancora applicarci per riuscire a portare sul campo quelle che sono le idee del mister”.
Dal 4-3-3 al 4-3-2-1 di Tesser: “Ho sempre giocato a quattro tranne una piccola parentesi lo scorso anno a Bari. A quattro mi trovo molto bene anche con l’uomo davanti la difesa. Questo che applichiamo è un 4-3-1-2, quindi cambieranno un po’ le soluzioni offensive, ma alla fine il risultato non deve cambiare”.
Un riferimento al lavoro cui li sta sottoponendo in questi giorni di ritiro mister Tesser: “Gli piace molto costruire il gioco, partire dal portiere, costruire con la difesa, passare quindi attraverso il centrocampo e arrivare quindi alla conclusione sempre giocando palla a terra. Il tutto nel limite del possibile perché chiaramente ci saranno partite in cui gli avversari ti imporranno un determinato gioco e, quindi, magari sarai costretto a cercare più spazi in profondità. L’ideale comunque è sempre quello di costruire un gioco e di andare alla conclusione sempre palla a terra”.
“Noto che c’è grande entusiasmo intorno alla squadra, ad Avellino si vive costantemente un po’ la situazione della partita, anche nella quotidianità, andando magari al bar a bere un caffè o facendo qualcos’altro”.
