AVELLINO – “A miei tempi c’era Zanellato”: così era solito ricordare l’epopea dell’Avellino del Piazza d’Armi Egidio Foletto, gigantesco difensore di origine venete ma irpino d'adozione, scomparso ieri, all’età di 81 anni, presso l’ospedale Moscati di Avellino dove era stato ricoverato d’urgenza in seguito ad un malore.
Egidio Foletto e Benito Zanellato – quest’ultimo scomparso due anni fa, il ministro della difesa come veniva chiamato da tutti per la sua capacità di dare ordine al reparto arretrato – sono stati autentici protagonisti di un pezzo di storia biancoverde tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta. Fu nel campionato 57-58 che dal natio Veneto approdarono entrambi in Irpinia all’inizio della loro carriera. Allenatore dell’Avellino era Mario Stua, presidente l’avvocato Michelangelo Nicoletti, futuro sindaco della città. In squadra anche Egidio Cattaneo, il capitano Armo Agosto, Sergio Grappone, Francesco Passariello, Vincenzo Assante, Luigi De Falco.
De Falco, che era di Monteforte Irpino e che è scomparso lo scorso anno, fece parte anche della squadra che nel 1964, presidente Annito Abate, allenatore Ulisse Giunchi, fu la rivelazione del campionato con gente del calibro di Mujesan, Ive, Selmo, Riti, Di Pucchio, La Bella.
Un legame quello con la terra d’Irpinia che Foletto aveva reso sempre più indissolubile fino al punto da non staccarsene più. Memorabili gli anni in cui da commentatore televisivo, ospite di Peppino Pisano, all’epoca direttore di Itv, chiosava con il suo ruspante linguaggio, in diretta concorrenza con quello pure inconfondibile di Aldo Biscardi, le imprese dell’Avellino su tutti i campi di calcio.
I funerali di Foletto si svolgeranno questo pomeriggio, alle 17.00, nella chiesa di Santa Maria Assunta di Torrette di Mercogliano. L’Us Avellino ha espresso con una nota il proprio cordoglio per la scomparsa dell’ex calciatore.
