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    04/07/2024

L’Avellino in cerca della vittoria contro il Pisa di Gattuso

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Calcio5_stad_partenio.jpgAVELLINO – Allenamento di rifinitura questa mattina, a porte chiuse, al Partenio-Lombardi in vista della gara di domani con il Pisa in programma allo stadio Partenio-Lombardi alle ore 15.00. Salta la consueta conferenza stampa di vigilia perché il tecnico Toscano è ancora alle prese con una fastidiosa colica che potrebbe anche compromettere la sua presenza sulla panchina.

Fatta eccezione per D’Attilio, Offredi, Tassi, Migliorini (squalificato), Gavazzi, Molina, Verde e Soumarè (lombalgia) sono stati convocati 20 calciatori: portieri, Frattali, Radunovic; difensori, Asmah, Diallo, Djimsiti, Donkor, Gonzalez, Jidayi, Perrotta; centrocampisti, Belloni, Crecco, D’Angelo, Lasik, Omenga, Paghera; attaccanti, Ardemagni, Bidaoui, Camarà, Castaldo, Mokulu.

L’Avellino è atteso da un tris di scontri diretti. Pisa ed Ascoli in casa e, nel mezzo, Cesena fuori casa, rappresentano le prossime tappe previste dal calendario dell’Avellino. Mentre per quanto concerne Pisa ed Ascoli alla vigilia del campionato ci si sarebbe potuto aspettare di vederle nelle attuali posizioni di classifica, discorso diverso riguarda il Cesena. Il club romagnolo, infatti, era accreditato dai più come tra i principali candidati per la partecipazione ai play off. Ma il torneo cadetto, fino ad ora, ha detto altro.

Dunque, domani pomeriggio, sarà di scena al Partenio- Lombardi il Pisa. La compagine del tecnico campione del mondo 2006 Gennaro Ivan Gattuso è in preda ad una gravissima crisi societaria che in estate ne ha quasi compromesso l’iscrizione al campionato e che non ha ancora trovato una soluzione definitiva. I neroazzurri, che non vincono da fine settembre, dopo un inizio scoppiettante hanno inanellato una serie di risultati negativi. Capitan Mannini e compagni giungeranno in Irpinia privi dello squalificato difensore Golubovic e dell’infortunato Crescenzi. Il Pisa risulta tra le migliori difese della B, ma anche tra i peggiori attacchi. Oltre al capitano, tra  i calciatori più rappresentativi segnaliamo il difensore centrale di lungo corso Lisuzzo e l’attaccante albanese Cani.

Contro i toscani Toscano riproporrà, salvo clamorosi ripensamenti, il 4-4-2 con il recuperato Frattali tra i pali; in difesa, da destra a sinistra, Gonzalez, Djimsiti, Perrotta ed Asmah. A centrocampo Belloni, Paghera, D’Angelo e Crecco al posto dell’infortunato Soumaré. Duo d’attacco formato da Mokulu ed Ardemagni.

Sabato 26 novembre appuntamento allo stadio Manuzzi di Cesena. Di fronte la squadra del neo tecnico Andrea Camplone, subentrato all’esonerato Massimo Drago. Inspiegabile come i bianconeri si trovino nei bassifondi della classifica. Balzano, Cascione, Cinelli, Di Roberto, Djuric, Laribi, Renzetti, Rodriguez, Schiavone, Agazzi, gli ex Ciano e Kone sono nomi di una squadra da alte sfere per la cadetteria. Lo scorso anno, vincendo 1-2 in Romagna, l’Avellino di Tesser disputò una delle più belle partite della stagione. Ultimo dei tre scontri diretti consecutivi, sabato, 3 dicembre contro l’Ascoli, avversario di tante sfide salvezza anche ai tempi della serie A.

Questi i prossimi appuntamenti. Ma qual è il bilancio finora del cammino dell’Avellino? Sette punti nelle ultime sei partite, tredici punti totali nelle prime quattordici giornate di campionato. Numeri da retrocessione questi dell’Avellino che proprio non riesce a risollevarsi dalle paludi del campionato cadetto. Tifosi delusi e sul piede di guerra, in aperta polemica con il direttore De Vito ed il presidente Taccone che ha detto chiaro e tondo di essere pronto a lasciare. In questo clima di incertezza e di polemiche resiste comunque il tecnico Toscano ancora alla ricerca di un gioco da dare alla squadra.

Difesa incerta, centrocampo piatto, attacco asfittico. Cambiano i moduli. Non il trend dei risultati. Ciò non è bastato alla società per sollevare dall’incarico Domenico Toscano la cui panchina traballa, ma non salta. Non è dato sapere se la fiducia ancora accordata all’allenatore calabrese sia frutto di effettiva perdurante stima nelle capacità tecniche dell’ex calciatore della Reggina, di una implicita ammissione di colpa per una campagna acquisti estiva, fino ad ora, dimostratasi fallimentare o ad altri fattori. Il dato che resta è che, società a parte, Toscano risulta inviso a quasi la totalità della tifoseria. Le ragioni di tale avversione, come ovvio, vanno rintracciate, in primo luogo, nella negatività dei risultati. Ma non solo. I tanti cambi di modulo senza sortire effetti significativi, se da un lato hanno certificato la pochezza tecnica della rosa avellinese, dall’altro hanno evidenziato la mancanza di chiarezza nella idea di gioco del tecnico. Dall’inizio della stagione, infatti, si è passati dal 3-4-3 al 3-5-2 per poi provare al 4-3-3 per “planare”, infine, sul 4-4-2.

Cambiare idea ed ammettere i propri errori è sicuramente una virtù, ma stravolgere continuamente metodo di gioco non appare certo favorevole all’apprendimento dei calciatori. Piuttosto, se non convinto del materiale umano a disposizione, il tecnico avrebbe dovuto palesarlo a gran voce alla società ed, eventualmente, dimettersi ove non accontentato. Diversa situazione se l’organico messo a disposizione risultava e risulta di gradimento all’allenatore. In questo caso, Toscano sarebbe colpevole anche sotto l’aspetto di una errata valutazione della rosa costruita. Non condivisibili, poi, appaiono le sue dichiarazioni al termine di diverse partite dei lupi allorquando ha rilevato miglioramenti nel gioco e nell’atteggiamento agonistico dei propri calciatori al cospetto di prove, onestamente, davvero brutte dell’Avellino. Insomma, nonostante i tanti aspetti negativi evidenziati dal trainer calabrese, la società insiste nel puntare su di lui.  L’impressione è che non sia la scelta giusta.

Dopo tanto “peregrinare” nella scelta dello schieramento, dunque, Toscano sembra essere definitivamente approdato al 4-4-2, come sommessamente “suggerito” anche da queste colonne. Il passo ulteriore, sempre in attesa della sessione di mercato invernale, sarebbe quello di portare Belloni da destra a sinistra. Il calciatore ex Ternana, comunque tra i meno negativi della compagine irpina, è sempre costretto a “tornare” sul piede preferito (il sinistro) per effettuare dei traversoni, con evidenti ripercussioni sulla qualità delle sue giocate. Sulla fascia sinistra di centrocampo, verificata l’inadeguatezza di Asmah, potrebbe tranquillamente giocare Soumaré, tra le poche note liete di questa stagione. L’atleta belga, per la verità, non ha sfigurato nemmeno nel ruolo di centrale di centrocampo.

Un minimo di solidità sembra aver trovato il reparto difensivo, seppur con dei terzini adattati. L’attacco, falcidiato dagli infortuni, pare avere unico punto fermo in Mokulu, sebbene il belga non abbia ancora timbrato il cartellino. Per il resto, Castaldo sembra cominciare a sentire il peso degli anni, mentre Verde ed Ardemagni hanno, finora, deluso. Bravo, ma ancora acerbo per la categoria, Camarà.

In attesa del già citato mercato invernale, ai tifosi dell’Avellino non resta che sperare che la propria squadra del cuore riesca ad arrivare almeno a venticinque punti prima del giro di boa. Impresa che, alla luce di quanto ha raccontato il campionato dei lupi fino ad adesso, appare davvero difficile, anche se non impossibile. In tal senso, molte risposte arriveranno dal trittico di gare che inizierà oggi. Dagli incontri con Pisa, Cesena ed Ascoli dovranno arrivare almeno sette punti per raggiungere l’obiettivo. Anche perché il finale del girone di ritorno si presenta davvero da brividi: Benevento, Bari e Salernitana saranno clienti più che scomodi per D’Angelo e compagni.

 

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