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    03/07/2024

Tonfo dell’Avellino, il Lanciano passa al Partenio-Lombardi

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Calcio2_av-lanciano_1-3.jpgMarcatori: 22’ pt Buchel,  27’ Germano, 46’ pt Amenta, 23’ st Castaldo

AVELLINO-LANCIANO  1-3

AVELLINO (3-5-2): Terracciano; Decarli, Fabbro, Pisacane, Pizza (33’ pt Ciano), D’Angelo, Togni (20’ st Biancolino), Schiavon, Abero (6’ st Bittante);  Castaldo, Galabinov. A disposizione: Seculin, Angiulli, Soncin, Millesi, De Vito, Peccarisi. Allenatore: Rastelli.

LANCIANO (3-5-2): Sepe; Troest, Ferrario (20’ pt Aquilanti), Amenta; Germano (17’ st De Col), Vastola (22’ st Di Cecco), Paghera, Casarini, Buchel; Comi, Piccolo. A disposizione: Branescu, Ragatzu, Falcinelli, Nunzella, Thiam, Gatto. Allenatore: Baroni.

Arbitro: Saia di Palermo (Melloni-Tolfo). Quarto uomo, Ripa.

Ammoniti: 13’ pt D’Angelo, 27’ pt Togni, 35’ pt Paghera, 10’ st Sepe, 22’ st Troest, 22’ st Ciano, Castaldo, 48’ st Di Cecco.

Espulso: Paghera per somma di ammonizioni.

Recuperi: 2’ più 3’

AVELLINO – Netta sconfitta interna dell’Avellino superato da un Lanciano in gran spolvero che ora si posiziona al terzo posto in solitaria alle spalle di Empoli e Palermo nella classifica del campionato di serie B. Gli irpini, che dinanzi al pubblico amico avevano perso finora solo con la capolista Palermo, si sono fatti raggiungere al quarto posto anche dal Crotone. Una brutta gara quella disputata oggi da Castaldo e compagni, una gara, in verità, inficiata in partenza dalla scelte tecniche di Rastelli che, sul piano tattico, ha ricevuto un’autentica lezione dal collega Baroni. Il tecnico irpino, infatti, dà vita ad un turn over che, sia pure dettato da esigenze contingenti legate all’infortunio all’ultimo momento di Zappacosta e alle cattive condizioni di salute di Bittante lasciato prima in panchina, poi impiegato nel secondo tempo quando ormai i giochi erano pressoché fatti, è risultato quanto meno discutibile nelle scelte soprattutto di Togni e Pizza a discapito dei più collaudati Angiulli e Peccarisi. Ma su questo ci sarà tempo per un’analisi più approfondita nel corso della settimana. Sta di fatto che non c’è stata quella partita chiave che Rastelli, alla vigilia, pure aveva preannunciato con una certa enfasi. La gara l’hanno fatta, con merito, gli uomini di Baroni che hanno dimostrato sul terreno di gioco di essere un organico di tutto rispetto, ben messo in campo tatticamente, sorretto da una ottima condizione fisica. Nonostante qualche recriminazione, probabilmente giusta, da parte dei padroni di casa su due presunti falli da rigore su Galabinov, come hanno documentato le telecamere di Sky, il risultato è da considerare giusto.

La cronaca - Fase di studio piuttosto prolungata con le due squadre che sembrano non voler scoprire le carte. Moduli tattici a specchio e gioco che non decolla. È il Lanciano che prova a rompere il ghiaccio affidandosi alle incursioni di Comi. Risponde timidamente l’Avellino che all’8’ pt riesce ad ottenere una punizione dalla media distanza calciata da Abero e deviata in angolo. Bisogna attendere fino al 20’ pt per vedere una conclusione di Galabinov. Due minuti dopo ospiti in vantaggio con Buchel che lascia in surplace a centrocampo D’Angelo e Pizza e con un gran tiro fa secco Terracciano. Reagisce l’Avellino che al 24’ si fa rivedere in fase di conclusione con il bulgaro Galabinov il cui tiro però è fuori. L’Avellino non in palla, e si vede. I suoi ritmi di gioco sono lenti. A centrocampo si avverte l’assenza di Arini e del suo dinamismo. La partita la fa il Lanciano che al 27’ pt, grazie ad uno svarione difensivo di Decarli sul solito Bouchet, raddoppia con Germano che mette in rete un preciso rasoterra.

Corre ai ripari al 33’ pt Rastelli che richiama in panchina Pizza e getta nella mischia la punta Ciano. Cambia il modulo ma non cambia la sostanza del gioco. I rossoneri abruzzesi sono sempre più padroni del campo e l’Avellino stenta paurosamente. Incomprensione tra Togni e Terracciano in piena area irpina al 37’ pt, segno di un evidente nervosismo tra le file biancoverdi. L’Avellino non c’è e lo svantaggio di due gol non lo fa ragionare nella maniera giusta, soprattutto nella zona nevralgica del campo. Il Lanciano non si ferma e appena gli è possibile colpisce senza pietà in contropiede soprattutto con un velocissimo e pressoché incontenibile Comi. Al 46’ il Lanciano dilaga e porta a tre i gol con Amenta servito dal solito Bouchet. 3-0 per gli ospiti alla fine del tempo.

Ripresa. L’Avellino si riversa subito in avanti e prova a scardinare l’attenta difesa frentana. Al 6’ entra Bittante, febbricitante, esce Abero. Non hanno gli ospiti nessuna difficoltà a controllare le presunte sfuriate dei padroni di casa. Al 17’ st esce Germano, entra De Col. Prova al 20’ st Rastelli la carta Biancolino al posto di Togni. Ora l’Avellino gioca con quattro punte, Castaldo, Galabinov, Ciano e Biancolino appunto. Il numero 9 biancoverde non ci sta a perdere e suona la carica: al 23’ st dà di testa una palla in area a Castaldo che va a segno: 3-1 per il Lanciano. Si ricorda Biancolino di essere il pitone e al 33’st prova a mordere con uno spettacolare tiro al volo che sorvola però la traversa. Bello il gesto atletico. Ci prova pure Ciano al 39’ st, ma il tiro è fuori. C’è nervosismo, ne fa le spese tra le file degli ospiti  Paghera che, già ammonito, viene espulso. Il risultato fino alla fine non cambia: Avellino-Lanciano 1-3.

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