www.giornalelirpinia.it

    03/07/2024

Il ricordo/Quando l’Avellino di Sibilia sfidava le grandi

E-mail Stampa PDF

Antonio Sibilia con l'attuale presidente dell'Avellino Walter Taccone (foto ufficio stampa As Avellino)AVELLINO – Don Antonio è stato il calcio di vertice, noi tifosi gli saremo riconoscenti in eterno. Grazie al suo fiuto da intenditore, ha portato ad Avellino e poi rivenduto a cifre magari decuplicate decine di bravi calciatori, ogni anno vinceva lo scudetto delle piccole con le sue salvezze in qualche caso persino brillanti. Non si fosse verificata una grana scommesse a livello nazionale, un anno avremmo lottato per l'Uefa...

All'epoca in città le partite esterne della squadra del cuore si seguivano alla radio, prima di vederle in differita sui canali locali. Noi di Radio Irpinia avevamo col Commendatore un rapporto altalenante, perché lui spesso non gradiva i rilievi critici, li riteneva ingenerosi e spesso del tutto sballati sul piano tecnico. Così un giorno venni invitato a un colloquio chiarificatore in un bar
di Mercogliano. “Guagliò, si può sapere perché mi definite un male necessario? E che so', l'olio di ricino?”. La cosa lo irritava, le spiegazioni però lo placarono: fare e disfare la squadra due tre volte a stagione non aiuta il lavoro del tecnico, commendatore. E Voi non potete prendere a schiaffi i giocatori come Vignola se vi chiedono il premio salvezza, Avellino finisce su tutti i giornali nazionali con una immagine negativa! “E voi non dovete innamorarvi dei giocatori, i premi sono un regalo, non si contrattano. Per salvarsi hanno già un lauto stipendio, mica li pago per perdere!”.

La sua logica pragmatica, da uomo che si è fatto da solo poteva non essere mediaticamente vincente ma lo era senz'altro sul piano della gestione societaria. L'Avellino di Sibilia reggeva la competizione con le grandi, a volte coglieva risultati reboanti, metteva in campo giovani di sicuro avvenire che lui poi, una volta maturati, vendeva a Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli... Insomma, sul
mercato era un re e i miei colleghi milanesi che di mercato si occupavano lo consideravano un personaggio super, appena arrivava all'Hotel Gallia trovava un plotone di ammiratori ad attenderlo.

Con Sibilia sono approdati in alto i portieri Tacconi, Piotti, Cervone; i difensori Limido, Beruatto, Favero, i centrocampisti Vignola, Criscimanni, Colombo, De Napoli, gli attaccanti Juary, Diaz,
Carnevale. È stata un'epoca esaltante, nella quale anche un giovane Pierpaolo Marino ha compiuto i progressi che lo porteranno, da manager, in club metropolitani come Roma e Napoli. Già, formidabili quegli anni. nel ricordo dei quali, mi stringo commosso a Cosimo, il figlio calciatore-senatore, con l'augurio che in un domani non lontano possa esserci magari un altro Sibilia nel management di un Avellino da serie A.

*Giornalista della Gazzetta dello Sport

 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna

DG3 Dolciaria

Geoconsult

Condividi


www.puhua.net www.darongshu.cn www.fullwa.com www.poptunnel.com