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    03/07/2024

L’Avellino non ci sta, il Vicenza ne approfitta e vince

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Calcio2_avel-vicen.jpgMarcatori: 26’ pt Cocco.

AVELLINO-VICENZA 0-1

AVELLINO (4-3-2-1): Gomis; Pisacane, Chiosa, Visconti; Arini (10’ st Soumarè), D’Angelo, Bittante (32’ st Petricciuolo), Konè, Zito (25’ Arrighini.); Castaldo, Comi. A disposizione: Frattali, Fabbro, Angeli, , Pozzebon, D’Attilio, Filkor. Allenatore: Rastelli.

VICENZA (4-3-3): Bremec; Sampirisi, Brighenti, Camisa, Garcia; Moretti, Di Gennaro (39’ st Sciacca), Cinelli; Laverone, Cocco, Giacomelli (30’ st Loris Valera). A disposizione: Vigorito, D’Elia, Alhassan, Spiridonovic, Sbrissa, Gentili, Figliomeni. Allenatore: Marino.

Arbitro: Gianluca Manganiello di Pinerolo (Santuari-Bellutti). Quarto uomo, Colarossi.

Ammoniti: 45’ pt Konè, 37’ Moretti.

Recuperi: 1’ più 3’.

AVELLINO – Non porta bene il posticipo serale all’Avellino che, in evidente giornata no, getta letteralmente alle ortiche la possibilità di assestarsi - in caso di vittoria - in seconda posizione, da solo, alle spalle di un sempre più primo Carpi che sembra deciso ormai a non recitare più la parte di semplice sorpresa del campionato. La squadra biancoverde esce sconfitta e ridimensionata dal confronto con i biancorossi di Marino che hanno avuto il merito di interpretare la gara nel modo più semplice possibile, tutta agonismo e concentrazione, e di fare propria l’intera posta grazie ad un condotta di gara attenta, caratterizzata da essenzialità di gioco e accortezza tattica. Errato, lo si è visto subito, del tutto errato, l’approccio alla partita sia da parte dell’allenatore, che non ha saputo trasmettere ai suoi uomini – al di là delle ovvie considerazioni della vigilia – la giusta mentalità per affrontare una gara del genere sia da parte della squadra scesa in campo con troppa sufficienza e mai con il piglio giusto, quello di chi è consapevole di dover affrontare un avversario sceso in Irpinia dalle sponde del Bacchiglione con l’obiettivo minimo di non perdere. I calciatori della città del Palladio hanno fatto la loro brava partita capitalizzando al massimo l’unica grande occasione loro capitata, ma anche sfruttando alla grande la tela, dal punto di vista tattico perfetta, predisposta dal loro allenatore per ingabbiare in una morsa gli avversari.

Rimane il rammarico - ma questo in ogni caso non giustifica il livello della prestazione dell’Avellino – per il gol ingiustamente annullato dall’arbitro a Comi grazie alla segnalazione errata della sua guardalinee. Ma tant’è. Che si sia in balia delle decisioni degli arbitri, a favore o contro che siano, è cosa nota. Questo è il calcio. Ora l’Avellino avrà il tempo di meditare su questa prima sconfitta di campionato e di prepararsi al prossimo turno, ancora in casa, con il Varese con uno spirito del tutto diverso rispetto a quello messo in campo oggi.

Osservato, come su tutti i campi di serie B, prima del fischio d’inizio, un minuto di raccoglimento per ricordare Lorenzo Costantini, il ventenne calciatore del settore giovanile della Virtus Lanciano prematuramente scomparso nei giorni scorsi dopo aver lottato invano contro la leucemia.

La cronaca – Schermaglie iniziali con le due squadre che si punzecchiano nella fase di studio anche se senza troppa convinzione. Il primo pericolo lo crea al 4’ pt Moretti con un tiro teso dalla media distanza che sfiora il palo alla sinistra di Gomis. La gara è molto tattica con gli schieramenti attenti a rispettare alla lettera le direttive delle rispettive panchine. In campo, in questa fase, non succede pressoché nulla; sugli spalti invece i tifosi della curva Sud danno il via ad una scenografica coreografia – sia pure con qualche fumogeno di troppo – che raccoglie comunque gli applausi di tutto lo stadio. L’Avellino attacca di più ma ha difficoltà a superare quell’autentica muraglia che i veneti hanno innalzato dinanzi al loro portierone Bremec, classe 1977.

Al 26’ pt la svolta della partita con gli ospiti che vanno in vantaggio con un’autentica prodezza di Cocco che, benché controllato (un po’  troppo allegramente, in verità) da due giocatori biancoverdi, gira a volo una palla crossatagli dalla destra da Laverone. Un tiro imparabile che Gomis può solo vedere insaccarsi inesorabilmente alla sua sinistra. 1-0 per la squadra di Marino e silenzio tombale sugli spalti del Partenio-Lombardi. Prova a rientrare in partita l’Avellino, ma appare evidente lo stato di confusione in cui si trova, incapace com’è di organizzare una sia pur minima reazione. Per parte sua il Vicenza continua a giocare la sua gara con concentrazione e determinazione senza lasciare troppi spazi alla manovra biancoverde. S’innervosiscono i giocatori dell’Avellino e il primo a farne le spese è l’ivoriano Konè che si becca il primo cartellino giallo dell’incontro.

Ripresa – Subito in avanti l’Avellino per tentare di riagguantare il pareggio. Ci prova Zito con un tiro da fuori area, para Bremec in due tempi. Non sembra cambiare il leit-motiv della gara: irpini in attacco, veneti che si difendono con ordine. Al 10’ st prima sostituzione nelle file dell’Avellino: esce Arini, entra Soumarè. La partita non è propria di quelle che danno emozioni. Al 19’ st tiro a volo di Soumarè deviato in angolo. L’Avellino non è in serata e dagli spalti piovono fischi. E sono proprio i fischi che sembrano scuotere Castaldo e compagni dal torpore generale in cui sono piombati. Ma è un fuoco di paglia. Al 25’ st Rastelli tenta la mossa Arrighini schierandolo al posto di Zito. Avellino a tre punte, ma con scarsi risultati sul piano del gioco. Pubblico di fede biancoverde pressoché ammutolito. Alla mezz’ora è Marino ad operare un cambio: fuori Giacomelli, al suo posto entra in campo Loris Valera. Due minuti dopo ultima sostituzione per l’Avellino: esce Bittante, entra Petricciuolo. Si riversano in avanti i padroni di casa che vanno anche in gol al 36’ st con Comi: l’arbitro annulla per presunto fuorigioco, ma le immagini televisive smentiscono in pieno la sua decisione e quella della guardalinee in azione sotto la tribuna Terminio, Romina Santuari. Al 38’ colpo di testa di Arrighini deviato in angolo da Bremec. Tre i minuti di recupero. Vani gli assalti dell’Avellino. Il Vicenza passa al Partenio-Lombardi.

 

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