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    03/07/2024

L’Avellino ancora sconfitto, ora si rischia la crisi

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Castaldo e ComiMarcatori: 42’ pt Calaiò (rigore).

CATANIA-AVELLINO 1-0

CATANIA (4-3-1-2): Terracciano; Del Prete, Sauro (29’ pt Capuano), Ceccarelli, Mazzotta; Sciaudone, Rinaudo, Odjer (23’ st Escalante); Rosina; Calaiò, Maniero (12’ st Castro). A disposizione: Ficara, , Barisic, Piermarteri, Parisi,Di Grazia, Rossetti. Allenatore: Marcolin.

AVELLINO (3-5-2): Frattali; Pisacane, Fabbro, Chiosa; Regoli (4’ st Castaldo), Arini (9’ st Zito), Konè, Schiavon, Bittante; Soumarè, Comi (35’ st Mokulu). A disposizione: Gomis, Bavena, D’Angelo, Almici, Angeli, Filkor. Allenatore: Rastelli.

Arbitro: Leonardo Baracani di Firenze (Segna-Prenna). Quarto uomo, Saia.

Ammoniti: 9’ pt Arini, 41’ pt Fabbro, 45’ pt Chiosa, 46’ pt Mazzotta, 8’ st Konè, 20’ st Zito, 27’ st Castro, 37’ st Rosina, 43’ st Escalante, 49’ st Mokulu.

Recuperi: 2’ più 5’.

CATANIA – L’Avellino rimedia all’ombra dell’Etna la terza sconfitta consecutiva ed è costretto ad uscire a capo chino dal Massimino di Catania al termine di una gara che avrebbe meritato di non perdere e che è stata decisa dal rigore troppo generosamente concesso ai padroni di casa dall’arbitro Baracani di Firenze per un presunto fallo di Fabbro su Calaiò a pochi minuti da termine della prima frazione di gioco. Arbitro che lascia invece correre al 29’ del secondo tempo un fallo di mano in area siciliana del difensore Capuano che salva sulla linea una conclusione dalla distanza ravvicinata di Soumarè. Un comportamento, quello del fischietto fiorentino, definito “penalizzante” dalla società biancoverde che ha annunciato nell’immediato dopopartita il silenzio stampa di tutti i tesserati.

Rastelli, tra calciatori squalificati e impegnati nelle proprie Nazionali, non rinuncia ad attuare un mini turn over schierando dall’inizio Frattali tra i pali e in avanti Soumarè al posto del bomber Castaldo. Sull’altro fronte Marcolin si affida alla vecchia guardia composta dal trio Calaiò-Rosina-Maniero, ma soprattutto può confidare sulla giornata di grazia del portiere Terracciano che nega con le sue parate il pareggio alla sua ex squadra in più d’una occasione. Sicuramente uno dei migliori in campo.

La cronaca – Schermaglie iniziali con le due squadre che si studiano prevalentemente a centrocampo in attesa di affondare i colpi. Marcature molto strette su entrambi i fronti con qualche ammucchiata di troppo formato rugby. È il Catania che spinge di più: al 7’ pt  Maniero sfiora di testa la traversa su cross di Calaiò. Inutile al 9’ la protesta nei confronti dell’arbitro da parte di Arini che si becca la prima ammonizione della partita. Prova a salire l’Avellino per alleggerire la pressione degli etnei riuscendo a concludere a rete prima con  Bittante, poi con Comi entrambi però colti in fuorigioco sia pure millimetrico.

Avellino vicinissimo al vantaggio al 15’ con Arini, ma Terracciano riesce a sbrogliare la matassa sulla linea. S’arrabbia Marcolin che chiede ai suoi maggiore attenzione in fase difensiva. Risponde il Catania con Mazzotta che, dopo essersi allungato sulla fascia sinistra, fa partire un cross su cui s’avventa l’onnipresente Rosina anticipato però all’ultimo momento da Bittante. La gara non decolla mai del tutto ed è in questa fase sostanzialmente equilibrata. Al 26’ pt conclusione dalla distanza di Konè, nessun problema per Terracciano. Al 29’ pt prima sostituzione tra le file dei padroni di casa: fuori Sauro, dentro Capuano. Al 36’ è il Catania che potrebbe portarsi in vantaggio ma è bravo Fabbro a sventare il pericolo creato da una palla crossata dalla sinistra da Calaiò con Frattali fuori gioco e con Maniero in agguato. Ci prova al 40’ pt Arini da fuori area ma il suo tiro è parato senza difficoltà da Terracciano.

Al 41’ pt la svolta della gara: Calaiò cade in area dopo un presunto contatto con Fabbro subito ammonito dall’arbitro Baracani. Rigore: è lo stesso Calaiò che si porta sul dischetto e che spiazza  con un tiro preciso Frattali. Prova a reagire l’Avellino con Soumarè involatosi in contropiede ma senza risultato. Squadre negli spogliatoi con i siciliani in vantaggio.

Ripresa – Subito vicino al gol l’Avellino al 3’ st con Regoli sulla cui conclusione però si esibisce in un grande intervento il portiere di casa Terracciano, davvero protagonista oggi contro i suoi ex compagni in maglia biancoverde. Subito dopo lo stesso Regoli deve lasciare il campo per fare spazio a Castaldo che Rastelli getta nella mischia per cercare di dare più vivacità alla fase offensiva e riagguantare il pareggio. Al 9’ Rastelli effettua una nuova sostituzione richiamando in panchina Arini e mandando in campo Zito. Risponde sull’altro fronte al 12’ Marcolin che sostituisce Maniero con Castro. La partita si trascina stancamente.

Al 15’ nuova, grande opportunità per l’Avellino con Soumarè che prova a piazzare con un piattone destro una palla capitatagli tra i piedi in piena area: purtroppo  la sua conclusione è da dimenticare. Due minuti dopo è lo stesso Soumarè che, servito da Castaldo, riesce a concludere a rete, ma sulla sua strada c’è un attento Terracciano che mette in angolo. Nuova conclusione di Comi al 22’ st, alta sulla traversa. L’Avellino spinge alla ricerca del pareggio.

L’occasione più clamorosa per gli irpini arriva al 29’ st:  tira Soumarè da distanza ravvicinata, ma il difensore Capuano, che tocca il pallone con il braccio, salva sulla linea a porta praticamente vuota. Per l’arbitro la posizione del braccio attaccato al corpo è da considerare regolare.

Ancora più clamorosa, per la verità, l’occasione per il Catania al 34’ st con Castro che centra in pieno il palo alla destra di Frattali. sarebbe stato il gol del 2-0. Subito dopo lo scampato pericolo Rastelli effettua l’ultima sostituzione: fuori Comi, dentro Mokulu. Si fa ammonire per simulazione al 37’ st Rosina per una caduta in area dopo un presunto contatto con Frattali. La partita vive in questa fase finale del secondo tempo momenti molto emozionanti con l’Avellino proteso in avanti in cerca del pareggio e il Catania che gioca in contropiede affidandosi alle veloci ripartenze di Rosina e Calaiò. Al 40’ Terracciano ancora protagonista con una grande parata su colpo di testa di Castaldo. Le squadre sono allungate e lo spettacolo non manca. Si diverte il pubblico sugli spalti del Massimino. L’Avellino ci prova anche nei cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara, ma il risultato non cambia.

Per ora, lo dicevamo all’inizio, c’è il silenzio stampa frutto di una reazione a caldo verso una decisione arbitrale “penalizzante”. Rimane il fatto che tre sconfitte consecutive incominciano ad avere il loro peso soprattutto sul piano psicologico e potrebbero anche sfociare in una vera e propria crisi. Quello che occorre subito è la capacità, anche e soprattutto di fronte a decisioni arbitrali ingiuste, di saper reagire. A cominciare dalla prossima gara interna, quella di giovedì sera con il Modena.

 

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