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    03/07/2024

Castaldo e Zico trascinatori, l’Avellino rimonta e doma il Pescara

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Gigi Castaldo (foto ufficio stampa As Avellino)Marcatori: 12’ pt e 48' st Pettinari, 18’ st Castaldo (rigore), 31’ st Zito, 38’ st Konè.

AVELLINO-PESCARA 3-2

AVELLINO (3-5-2): Frattali; Pisacane; Chiosa, Fabbro (26’ pt Zito), Bittante (1’ st Sbaffo); Almici, Konè, Arini, Visconti; Trotta (27’ st Comi). Castaldo. A disposizione: Gomis, D’Angelo,  Regoli, Vergara, Schiavon, Allenatore.: Rastelli.

PESCARA (4-3-1-2): Aresti; Pucino, Fornasier, Salamon, Zampano; Bjarnason, Memushaj, Brugman (37’ st Caprari), Selasi (1’ st Politano); Melchiorri, Pettinari. A disposizione: Aldegani,  Zuparic, Abecasis, Gessa, Pasquato, Lazzari, Torreira. Allenatore: Baroni.

Arbitro: Daniele Minelli di Varese (Paiusco-Prenna). Quarto uomo, Panarese.

Ammoniti: 18’ pt Fabbro, 26’ pt Pisacane, 41’ pt Pucino, 31’ st Zito, Memushaj, 47’ st Konè.

Recuperi: 3’ più 3’.

AVELLINO – L’Avellino torna alla vittoria e riesce a domare un Pescara che era passato in vantaggio nel primo tempo e che cede di schianto alla distanza affondando sotto i colpi di Castaldo e Zito che nella ripresa suonano la riscossa ergendosi a indiscussi protagonisti in campo e autentici trascinatori della squadra. Peccato per quella incomprensione a fine gara tra gli ultras della Curva Sud e capitan Castaldo che si era portato sotto gli spalti per lanciare la maglia e festeggiare così la vittoria. Il suo gesto, però, non viene apprezzato. Al contrario sul bomber in maglia biancoverde, oggi tornato al gol dopo due mesi di astinenza, piove una salva di fischi al punto tale che è costretto a riprendere la via degli spogliatoi tra le lacrime confortato dai suoi compagni di squadra.

La gioia per la conquista dei tre punti, comunque, ha relegato in secondo piano la tristezza di questo episodio che certo non è proprio una bella pagina della pur gloriosa storia della tifoseria biancoverde. Ma su questo avremo modo di tornare in sede di bilancio di questo campionato che, per ora, vede l’Avellino ancora lì, nel mucchio delle squadre che sembrano avviate a dover disputare i play off per tentare il grande balzo nella massima serie. Sabato prossimo l’Avellino giocherà in trasferta a Bologna, una delle pretendenti più accreditate al grande balzo in serie A, che per intanto le ha prese in quel di Frosinone che pure ambisce ad emulare il Carpi conquistando una storica promozione in serie A. Si vedrà, anche perché tutto può ancora succedere.

La cronaca - Avvio della gara alla moviola e squadre che si limitano a controllarsi a vicenda nella fase iniziale di studio. Al 6’ pt la prima conclusione in porta: è del numero 8 del Pescara, l’islandese Bjarnason, che prova a sorprendere il portiere irpino Frattali con un tiro senza pretese. I ritmi della gara sono molto blandi ma è il Pescara che incomincia a prendere in mano il pallino del gioco e a punzecchiare in avanti con maggiore convinzione.

Al 12’, infatti, gli abruzzesi si portano in vantaggio: Fabbro va a farfalle e ne approfitta Pettinari per incunearsi tra le file della difesa biancoverde presa alla sprovvista e far fuori con un preciso rasoterra Frattali dopo aver lasciato in surplace Chiosa. Il Pescara vicino al raddoppio tre minuti dopo grazie ad un nuovo svarione difensivo di Fabbro che consente a Melchiorri di involarsi sulla sinistra e fa partire un violento tiro che Frattali riesce miracolosamente a deviare sulla parte alta della traversa in angolo. Paga Fabbro il suo evidente stato di difficoltà al 18’ pt quando si fa ammonire dall’arbitro Minelli per proteste. Ancora qualche minuto e al 26’ Rastelli mette fine alla sua partita sostituendolo con Zito che, insieme con Castaldo, sigillerà poi la vittoria. L’Avellino è in evidente difficoltà e mostra di soffrire la pressione del Pescara. Al 28’ pt grande punizione di Brugman che mira il set alla sinistra di Frattali: è bravo il numero 1 biancoverde a mettere in angolo. Rare, veramente rare le conclusioni dell’Avellino verso la porta avversaria. Ci prova Visconti al 42’ su punizione ma il suo tiro è deviato in angolo. Al 48’ l’unica occasione da rete per l’Avellino di tutto il primo tempo: se la procura Trotta che dribbla un avversario in area e tira sicuro ma è bravo Aresti a mettere in angolo. Primo tempo da dimenticare per i padroni di casa.

Ripresa – In apertura di ripresa le prime sostituzioni della gara: per l’Avellino esce Bittante, entra Sbaffo; per il Pescara fuori Selasi, dentro Politano. Avellino nervosamente in avanti con Trotta rimproverato da Visconti di eccessivo egoismo. Cerca la squadra di Rastelli di trovare la giusta concentrazione per impostare la propria azione e tentare di conquistare il pareggio. A suonare la carica, anche per un calo sempre più evidente degli abruzzesi che pure riescono a rendesi pericolosi in fase di ripartenza, sono uno Zito in gran vena ed un Castaldo mai domo. Al 18’ st l’Avellino pareggia grazie ad un rigore originato da un fallo di mano in area di Salamon su tiro di Zico: è il guardalinee a segnalare all’arbitro l’infrazione. Sul dischetto si porta Castaldo che spiazza nettamente il portiere pescarese Aresti e segna il gol numero 16  in questo campionato che lo vede ancora protagonisa nella classifica dei capocannonieri.

Il Pescara non ci sta e prova a portarsi di nuovo in avanti. Al 27’ st fuori Trotta, dentro Comi. Sulla azione successiva è Castaldo a colpire a volo ma la sua conclusione è alta sulla traversa. È un trascinatore il "vecchio" bomber biancoverde che sembra aver ritrovato la verve di qualche mese fa. È un Avellino trasformato che al 31’ st si porta in vantaggio con Zico lesto a mettere in rete una palla respinta dal portiere abruzzese su conclusione di Comi.

Al 38’ st addirittura Avellino ancora in gol con Koné con un tiro centrale, sporcato forse da un rimbalzo velenoso che inganna Aresti. È il gol dell’ex che festeggia dinanzi al proprio pubblico togliendosi la maglia e beccandosi l’ammonizione. 3-1 per l’Avellino che nel finale si concede qualche pausa di troppo di cui approfitta ancora una volta Pettinari che proprio allo scadere mette dentro di testa la palla del 3-2.

 

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