AVELLINO – Sanità a confronto nel nome della solidarietà tra i popoli. In prima linea sul fronte umanitario il Moscati di Avellino che, nell’ambito del progetto di emergenza sanitaria internazionale “Supporto alle strutture chirurgiche palestinesi mediante l’utilizzo di tecniche laparoscopiche e miniinvasive”, promosso dell’Aispo (Associazione Italiana per la solidarietà tra i Popoli) con il patrocinio della Cooperazione italiana allo sviluppo del ministero degli Affari Esteri italiano e del ministero della Salute palestinese, ha inviato due suoi professionisti, i chirurghi Francesco G.Biondo e Celestino Basagni (nella foto con un paziente palestinese), a fare da tutori nei confronti dei colleghi degli ospedali di Betlemme e Hebron con dimostrazioni pratiche sull’uso di tecniche e di tecnologie all’avanguardia in sala operatoria.
Biondo e Basagni, la cui permanenza in terra palestinese è durata dal 23 al 29 febbraio, hanno eseguito una serie di interventi che hanno suscitato non solo un notevole interesse scientifico, ma anche attestati di stima da parte dei responsabili del ministero della Salute palestinese.
«L’attività svolta all’estero dai nostri professionisti – sottolinea il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Moscati, Giuseppe Rosato – ha contribuito in maniera notevole a far inserire la struttura ospedaliera di Avellino in una rete formativa internazionale di riferimento per la partecipazione a progetti di assistenza clinica e scientifica in campo sanitario. Proprio in virtù di tale riconoscimento, nei mesi scorsi, un gruppo di medici palestinesi ha potuto svolgere un’attività formativa nei reparti di chirurgia generale e di ostetricia e ginecologia della Città ospedaliera. La collaborazione tra le due differenti realtà sanitarie – preannuncia il manager - sta per concretizzarsi in un vero e proprio gemellaggio tra l’ospedale di Betlemme e l’Azienda Moscati».
