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    03/07/2024

Colucci: l’acqua risorsa da difendere

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b_300_220_15593462_0___images_stories_calore_fiume.jpgAVELLINO – L’Ato, l’autorità ambito territoriale ottimale Calore Irpino, prendendo spunto dalla celebrazione della Giornata mondiale dell’acqua, sottolinea in un comunicato lo stato di fatiscenza delle reti idriche della provincia di Avellino e di Benevento.

Qui – si legge nella nota  – oltre la metà dell’acqua immessa nelle condutture si perde nel terreno. Quindi c’è poco da festeggiare – scrive Giovanni Colucci, presidente di questo organismo, sottolineando la gravità della situazione. Per migliorare le infrastrutture ci vogliono corposi investimenti. Ma mancano le risorse, in quanto né i Comuni né i gestori delle reti hanno le possibilità finanziarie per fronteggiare la grave situazione. Neppure è pensabile che l’intero fabbisogno finanziario possa uscire dalle tasche degli utenti.

Il presidente dell’Ato, quindi, auspica l’impiego di risorse statali e dell’unione europea nonché l’introduzione del cosiddetto “ristoro ambientale”, vale a dire il pagamento  di un canone da parte di quanti, estranei al nostro territorio, si approvvigionano qui del prezioso elemento. Colucci ricorda in proposito che “la Puglia, che già si è letteralmente bevuta due fiumi, il Sele e il Calore, con la scusante dei dissesti nel canale Pavoncelli, si prepara ad una Pavoncelli bis”; nelle intenzioni dei pugliesi c’è anche quella di prelevare dall’invaso di Conza un migliaio di litri d’acqua al secondo.

Lo stesso presidente richiama l’attenzione sull’altra grossa sottrazione di acqua perpetrata ai danni dell’Irpinia più d’un secolo fa quando i cugini partenopei s’impossessarono delle sorgenti del fiume Sabato. Ora puntano ad utilizzare anche  le acque di Campolattaro, in provincia di Benevento.

 “Da questa analisi – conclude la nota dell’Autorità d’ambito – non ci viene proprio la voglia di festeggiare, al contrario siamo determinati a non mollare sollecitando le forze più sensibili delle istituzioni, la società civile, i sindacati e chiunque abbia una responsabilità amministrativa ad operare per riparare danni antichi ed ostacolare nuove violenze ai nostri territori”.

 

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