AVELLINO – Il rinvio dell’incontro-dibattito sulle problematiche ambientali che avrebbe dovuto svolgersi presso il Comune di Solofra (rinvio causato dagli impegni del ministro dell’Ambiente) ha indotto la sezione conciatori di Confindustria di Avellino a diffondere tramite i mass media il documento predisposto per l’occasione.
Le aziende conciarie di Solofra, dopo aver rimarcato che hanno sempre dimostrato grande attenzione e sensibilità verso le tematiche ambientali, sostenendo peraltro i costi della depurazione delle proprie acque reflue, lamentano che da parte delle istituzioni locali non c’è stata analoga attenzione e riconoscimento nei confronti degli operatori del settore. I quali non sono stati coinvolti – si legge nel documento – nelle diverse fasi che hanno portato all’inserimento dell’intero bacino del fiume Sarno (nella foto) nell’ambito dei siti di bonifica d’interesse nazionale.
I vincoli conseguenti a tale inserimento possono comportare, temono i conciatori, la compromissione anche di eventuali diversificazioni dell’attività produttiva. Senza dire, poi, che la vastità dell’area del bacino (che coinvolge 29 comuni, 950 siti, ricadenti in 3 province) richiederà interventi che potranno durare alcuni decenni.
Il documento, infine, pone alcuni interrogativi sull’operato del Comune di Solofra, in particolare sulla mancata pubblicizzazione degli esiti della recente conferenza di servizi. Una serie di richieste tecniche, poi, viene avanzata all’assessorato all’Ambiente della Regione Campania. All’Ato Calore Irpino viene chiesta attenzione nell’individuare il soggetto che dovrà subentrare nella gestione dell’impianto di depurazione.
Il documento si chiude con l’impegno della sezione conciatori di Confindustria a sensibilizzare i ministeri per l’Ambiente e per lo Sviluppo economico affinché sappiano individuare tutti gl’interventi possibili per scongiurare, con l’abbandono del distretto da parte delle aziende conciarie, la fine di un’attività plurisecolare.
