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    03/07/2024

L’Aglianico e il Fiano protagonisti al Vinitaly

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b_300_220_15593462_0___images_stories_vin._ita.jpgVERONA – Chiude i battenti domani il Vinitaly di Verona. Per le aziende irpine anche questa edizione dell’importante rassegna enologica è stata ricca di apprezzamenti. Migliaia di visitatori hanno affollato il padiglione Campania (nella foto) che ospita, in ben 1.200 metri quadrati di superficie espositiva, le 72 case vinicole della provincia di Avellino, organizzate in una collettiva grazie alla locale Camera di commercio, presieduta da Costantino Capone.

Tra le tante iniziative, due meritano una particolare citazione: la prima, Un millennio di Fiano, ha visto la partecipazione di Cantina del Barone (annata 2001), Colli di Lapio (annata 2002), Colli di Lapio (annata 2003). Ciro Picariello (annata 2004), I Favati (2005), Benito Ferrara (2006), Joaquin (2007), Rocca del Principe (2008), Villa Diamante (2009) e Tenuta Sarno (2010).  

L’altro appuntamento si è concentrato, invece, su Le due età dell’Aglianico. Per il decennio 1991-2000 presenti Salvatore Molettieri (anno 1995), Tenuta Ponte (anno 1997), Antonio Caggiano (anno 1999), Feudi San Gregorio (anno 1999), Perillo (anno 2000). Per il decennio 2001-2010 Cantina Giardino con Nude Aglianico 2005, Fratelli Urciuolo con Aglianico 2006, Contrade di Taurasi con Aglianico 2007, Tenuta Cavalier Pepe con Opera mia 2007 e Luigi Tecce con Campi Taurasini 2009.

Per i vini andati in degustazione gli esperti hanno esternato giudizi davvero lusinghieri, ritenendoli meritevoli di competere con le maggiori espressioni enologiche non soltanto italiane.

 

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