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    03/07/2024

Amato: la Regione faccia la sua parte per la bonifica dell’Isochimica

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Attualita_isochi.jpgAVELLINO – È «sconcertato», il presidente della commissione regionale Ecomafie, Antonio Amato, che questa mattina ha effettuato un sopralluogo sull’area dell’ex Isochimica (nella foto di Carmine Bellabona), a Pianodardine. «Ora la bonifica dell’Isochimica è una priorità della Regione – ha detto Amato – sarà immediatamente inserita nel piano».

Ad accompagnare il presidente della commissione Ecomafie, i consiglieri regionali Rosetta D’Amelio e Pietro Foglia, il vice presidente del Consiglio provinciale, Nando Romano, il sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, il suo vice, Gianluca Festa, e il presidente della commissione comunale d’inchiesta, Gerardo Bilotta. Presenti anche il segretario provinciale della Cgil, Vincenzo Petruzziello, e i rappresentanti di Asl e Arpac, oltre ad una cospicua rappresentanza di ex lavoratori dello stabilimento di Elio Graziano.

Dopo la visita, anche Amato ha avuto modo di constatare che «l’amianto è presente in molte zone dell’area ed è visibile anche a occhio nudo». Diventa urgente, secondo Amato, «reperire i fondi per portare a termine la bonifica. Intanto, di concerto con Asl e Arpac sarà  avviato un monitoraggio costante. Troppi operai e cittadini – ha concluso – hanno pagato un prezzo troppo alto».

Sospetti sul fatto che negli ultimi tempi sia stato trafugato materiale dalla ex fabbrica: «Se è vero – ha detto Rosetta D’Amelio – bisogna immediatamente procedere per capire di cosa si tratta e chi ha compiuto il gesto».

Getta acqua sul fuoco il primo cittadino, Giuseppe Galasso: «Non bisogna fare allarmismo – ha affermato. Le autorità competenti hanno garantito che la zona è sotto controllo. La bonifica – ha assicurato – va comunque completata quanto prima». Per la nuova destinazione d’uso il sindaco ha parlato di un eliporto di pronto soccorso.

Soddisfatti gli ex operai, secondo i quali un ulteriore passo è stato fatto. «Ora però – sostengono – bisogna accelerare i tempi per giungere al più presto ad una risoluzione della vicenda sia sotto l’aspetto giudiziario sia per quanto riguarda la sorte dei 333 ex dipendenti». Centoquindici dei quali hanno già contratto patologie asbesto correlate.

 

 

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