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    03/07/2024

Le Acli irpine al congresso nazionale di Roma: dal rilancio del Mezzogiorno la ripresa dell’Italia

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b_300_220_15593462_0___images_stories_logo_congresso_acli.jpgROMA – Le Acli di Avellino partecipano con una propria delegazione al 24° Congresso nazionale dell’organizzazione dei lavoratori cristiani, in corso di svolgimento a Roma. La delegazione irpina è composta dal presidente provinciale Francesca Silvestri, dai vicepresidenti Giovanni Perito e Domenico Sarno, da Andrea Famiglietti e Gerardo Salvatore.

“Rigenerare comunità per ricostruire il Paese”: è il tema, ed allo stesso tempo la sollecitazione, dell’assise delle Acli, che intende cogliere il senso profondo della crisi che l’Italia sta vivendo, che non è solo politica ed economica, ma investe anche il significato dello stare insieme. La rigenerazione della comunità è, quindi, il presupposto di ogni cambiamento successivo. Un’organizzazione fortemente radicata sul territorio, come le Acli, con molteplici spazi di condivisione e di incontro con le persone, è chiamata a svolgere in questa fase un compito particolarmente difficile, ma fondamentale.

“La ripresa dell’Italia – ha affermato il presidente delle Acli di Avellino, Francesca Silvestri, nel suo intervento al 24° Congresso nazionale – dovrà passare necessariamente attraverso il rilancio del Mezzogiorno. L’Italia sarà quella che il Mezzogiorno sarà, aveva intuito Mazzini. Ma la linea d’azione l’aveva indicata Guido Dorso, e cioè una rivoluzione meridionale che salvasse il Sud e, di conseguenza, tutto il Paese”.

Nell’analizzare la storia del mancato sviluppo delle regioni meridionali, Silvestri ha sottolineato i limiti e le contraddizioni di un certo sistema di amministrazione della cosa pubblica.

“L’elenco delle sconfitte è purtroppo troppo lungo. Sarà fermata la caduta? No, se non cambierà il modo di intendere lo sviluppo. Se la società meridionale non ripartirà da quella forte autocritica richiestagli da meridionalisti come Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini, Guido Dorso, Pasquale Saraceno, Manlio Rossi-Doria. Forse è il caso di cogliere l’occasione delle liberalizzazioni per riservare al Sud un processo di liberazione da politici, falsi imprenditori, burocrati, apparati regionali che anziché tutelare il territorio lo opprimono. Soprattutto nel Sud, le Regioni sono diventate gastaldati intoccabili dove si perpetuano tutti i difetti denunciati in particolare da Mazzini e da Dorso”.

 

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