AVELLINO – Il dimensionamento della rete scolastica, in base ai parametri fissati con la legge di stabilità 2012, suscita proteste e una serie di perplessità tanto che sono stati chiamati a pronunciarsi al riguardo, in numerose aree del Paese, anche gli organismi giurisdizionali. Il senatore Cosimo Sibilia che, lo ricordiamo, oltre ad essere il presidente della Provincia, è anche coordinatore provinciale del Pdl, ha indirizzato al ministro della Pubblica istruzione, Profumo, un’interrogazione.
Per acquisire l’autonomia scolastica – dice Sibilia – le istituzioni devono avere un numero di alunni non inferiore a 600 (ridotti a 400 per le scuole quelle ubicate nei Comuni montani). Se a quest’ultimo riguardo si invoca la legge del lontano 1952 che definiva i Comuni montani, si ottengono risultati assolutamente inaccettabili - sostiene il parlamentare irpino - giacché la classificazione viene stabilita sulla base del territorio e non della popolazione. Di conseguenza, mentre sono inclusi tra i Comuni montani località marittime ricche e rinomate (come Amalfi, Maiori, Minori, Positano, ecc.), vengono tenuti fuori centri urbani posti oltre 900 metri di altitudine, vedi Frigento (nella foto, un panorama del paese di qualche decennio fa), la cui popolazione scolastica subirebbe disagi notevoli. Quindi il senatore Sibilia chiede al Miur, al fine di dare equità alla norma, di individuare i Comuni montani secondo criteri che tengano conto della residenza degli abitanti. Visto che è considerato montano il territorio che si eleva oltre i 600 metri di altitudine – scrive Sibilia nella sua interrogazione – “si ritiene giusto ed opportuno considerare comunque montani i Comuni i cui centri urbani, nonché sedi dei municipi, siano collocati al di sopra della predetta altitudine (m. 600).”
Il senatore Sibilia chiede, inoltre, di considerare montani a tutti gli effetti anche i Comuni attualmente definiti “parzialmente montani”, purché abbiano sempre le caratteristiche di essere ubicati sopra la suddetta quota di 600 metri.
