AVELLINO – Si è svolta oggi, con un grande concorso di folla, la processione, rinviata ieri per le copiose piogge, in onore di Santa Rita, la santa della misericordia e del perdono, la cui esistenza, segnata dal dolore, è portata come esempio di sacrificio e di grande spiritualità per tutti ancora oggi.
Santa Rita, che faceva dell’arma dell’amore contro soprusi e violenze il suo vessillo, nacque a Roccaporena di Cascia nel 1381 e morì, dopo aver ricevuto una speciale stigmate sulla fronte, il 22 maggio del 1447 nella cittadina umbra cui è legato il suo nome.
Quest’anno la processione è stata dedicata ai temi dell’occupazione e della difesa del lavoro: le cifre dei giovani che nella nostra provincia sono in cerca di una sistemazione hanno raggiunto punte a dir poco drammatiche. E' di poche ore fa la notizia, di cui riferiamo in altra parte del nostro giornale, della protesta messa in atto dagli operai dell'ex Irisbus ad Ariano Irpino dinanzi alla sede dell'agenzia delle entrate.
A partire dalle 18.30 il lungo corteo, guidato da don Antonio Dente, direttore dell’ufficio missionario e responsabile della pastorale della scuola della diocesi di Avellino, si è snodato attraverso le principali strade cittadine con una grande partecipazione popolare. Al seguito anche il primo cittadino di Avellino, Galasso. Un episodio legato alla cronaca: nei pressi della chiesa del Rosario, lungo Corso Vittorio Emanuele, è stato segnalato lo smarrimento di un bambino. Solo pochi minuti, poi l’annuncio all'altoparlante del ritrovamento e della consegna del piccolo ai suoi familiari.
