AVELLINO – Il teatro per migliorare la qualità di vita dei malati di tumore che, recitando e confrontandosi quindi con il pubblico riescono ad acquisire un potenziale di risorse in termini di crescita e di riabilitazione. Ha dato, dunque, riscontri positivi la “teatro terapia” anche quest’anno inserita nell’ambito del progetto “Il teatro entra in oncologia” riproposto dal dipartimento di Onco-ematologia diretto dal dr. Cesare Gridelli e rivolto ai pazienti in cura presso l’Unità operativa di oncologia medica dell’azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino (nella foto, la piazzetta interna).
Sono una ventina i malati di tumore che hanno aderito al progetto e che sabato prossimo, alle 20.00, presenti la autorità civili, militari e religiose, si esibiranno in uno spettacolo teatrale ospitato presso il convitto nazionale “Pietro Colletta” di corso Vittorio Emanuele. L'iniziativa è stata realizzata anche grazie al supporto della Komen Italia Onlus (associazione di volontariato di Roma che sostiene progetti per donne operate al seno), in collaborazione con "Te.c.t.a.-Clan H" (Associazione di Teatro Cultura Tecnologie e Arti Visive), diretta da Lucio Mazza, con la partecipazione di Salvatore Mazza, attore professionista e esperto di teatroterapia.
Domani, alle 11.00, i pazienti-attori si ritroveranno presso l’Unità operativa di Oncologia medica dell’Azienda “Moscati” per un ultimo incontro prima del “debutto”. «Anche quest’anno – spiega il dottor Cesare Gridelli – i pazienti-attori hanno svolto un lavoro sperimentale basato sul prendersi cura di se stessi, seguendo tre percorsi - teatrale, psicologico e corporeo - supervisionati dalla psicoterapeuta Sara Serrao, volti a restituire spontaneità e a sviluppare il potenziale creativo, nonché a recuperare una fisicità messa a dura prova dalla malattia».
