AVELLINO – La Procura della Repubblica di Avellino sta indagando su alcuni lavori di edilizia scolastica affidati in appalto, a seguito di gara, dall’amministrazione provinciale ad alcune imprese irpine. Il sospetto è che gli appalti sarebbero stati truccati. Un pool di aziende edili avrebbero messo su una sorta di cartello. Tutte prendevano parti alle gare indette dalla Provincia mettendo in busta offerte differenti l’una dall’altra. Il range era piuttosto ampio così da assicurare, quasi con matematica certezza, l’aggiudicazione dei lavori a una di loro. Poi spartivano i guadagni dell’operazione.
Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, concussione, corruzione e false fatturazioni: queste le ipotesi di reati. Gl’imprenditori indagati sono 6, tutti della provincia di Avellino. Inquisito anche un dipendente dell’ufficio tecnico dell’amministrazione provinciale, il quale avrebbe chiuso un occhio sulla liquidazione di fatture i cui prezzi erano stati artificiosamente gonfiati.
Il coinvolgimento di personale della struttura della Provincia ha mandato in bestia il presidente Cosimo Sibilia, il quale, fin dall’insediamento, ha lavorato affinché Palazzo Caracciolo fosse un edificio di vetro dove chiunque, data la trasparenza, poteva vedere cosa accadesse all’interno. “Massima collaborazione alla magistratura – ha detto Sibilia – e nel caso fossero accertate responsabilità, ci costituiremo parte civile”.
A dirigere le indagini il Procuratore capo della Repubblica, Angelo Di Popolo, coadiuvato dal sostituto procuratore, Roberto Patscot. A eseguire accertamenti e sequestri di atti gli uomini delle Fiamme gialle.
