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    03/07/2024

Guida notturna e in autostrada: ecco le novità per prendere la patente

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Attualita_autostrada.jpgAVELLINO – Novità a tamburo battente in materia di patenti di guida. Dopo la “guida accompagnata”, infatti, è la volta della guida notturna, su strade extraurbane e in autostrada.

Coloro infatti che presenteranno, o hanno già presentato a partire dal 2 maggio scorso,  richiesta di conseguimento della patente di guida di categoria “B” dovranno obbligatoriamente effettuare presso un’autoscuola esercitazioni di guida su autostrade e  strade extraurbane e in condizione di visione notturna. La disposizione, già introdotta con la riforma del codice della strada del 2010, con la modifica dell’art. 122, comma 5 bis, ha avuto recente attuazione con l’emanazione di un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e di una successiva circolare ministeriale che ne hanno dettato la disciplina di dettaglio.

In particolare, le esercitazioni, che devono essere svolte obbligatoriamente presso un’autoscuola con un istruttore abilitato, prevedono due ore di guida in condizione di visione notturna su strade urbane con incroci regolati da segnaletica verticale e da impianti semaforici;  due ore di guida su strade extraurbane, superando la velocità di 50 chilometri orari, con l’uso delle marcia adeguata e soprattutto tenendo il motore al regime di coppia massima con una particolare attenzione dunque alla riduzione dei consumi e dell’inquinamento;  due ore di guida in autostrada o su strade extraurbane principali o su strade secondarie con l’effettuazione di tutte le connesse manovre, compreso il sorpasso.

Si tratta evidentemente di esercitazioni ulteriori rispetto a quelle che ordinariamente e liberamente vengono effettuate in relazione al fabbisogno degli allievi. Esse tuttavia, a differenza di queste ultime, sono obbligatorie e costituiscono requisito imprescindibile per poter sostenere l’esame pratico per il conseguimento della patente di guida di categoria “B”. Devono, infatti, essere comprovate mediante un attestato di fine corso, rilasciato dall’autoscuola e redatto secondo un modello indicato dal ministero, da allegare alla documentazione necessaria per sostenere l’esame pratico di guida.

L’avvenuta effettuazione delle esercitazioni oltre che dall’attestato deve altresì risultare da appositi libretti di guida che le autoscuole dovranno conservare per cinque anni, anch’essi stampati sul modello indicato dal ministero e vidimati dall’ufficio della motorizzazione civile,  sul quale, in corrispondenza di ciascuna esercitazione va apposta la firma dell’istruttore e dell’allievo.

È chiaro che lo scopo dell’innovazione è quella di fornire al neopatentato una formazione più idonea e soprattutto più funzionale all’ampiezza dell’abilitazione conseguita con la patente. Tutto ciò in attesa delle disposizioni (già previste) che dovrebbero rendere obbligatoria anche in sede di esame pratico la prova di guida in autostrada e in condizione di visione notturna.

 

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