LAURO – Il braccio di ferro tra i sindaci del Vallo di Lauro e la società pubblica di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani, Irpiniambiente, provoca scintille e polemiche anche fuori dalle aule di tribunale. L’altro giorno il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva – avanzata dal Comune di Lauro (attualmente commissariato) – della sentenza del Tar del 26 aprile, che imponeva all’ente di affidare, in base alla vigente normativa regionale, lo svolgimento del servizio alla società unica provinciale. Il risultato incassato ha suscitato la reazione entusiastica dell’associazione “L’Altra Irpinia” che ha sostenuto la protesta dei sindaci che chiedevano di poter gestire in autonomia il servizio, per poter risparmiare sui costi.
In dichiarazioni di stampa si affermava che il Consiglio di Stato aveva prolungato i tempi di gestione in proprio della raccolta dei rifiuti. Dalla società Irpiniambiente, invece, giunge una precisazione: “Il Consiglio di Stato, sezione Quinta, si è espresso esclusivamente sulla richiesta di sospensiva della sentenza del Tar, accogliendola fino alla scadenza del servizio attualmente affidato ad una società cooperativa. Tale servizio scadrà il prossimo 30 giugno 2012. Dal 1 luglio 2012 tornerà, dunque, in vigore la sentenza del Tar di Salerno, favorevole ad Irpiniambiente”.
La contesa, comunque, non termina qui. I Comuni ribelli, infatti, hanno già preannunciato, per sabato mattina, una conferenza stampa che si terrà presso la chiesa del Carmine di Avellino, alla presenza del legale che sta curando gli interessi delle amministrazioni locali, l’avvocato Donato Pennetta.
