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    03/07/2024

Sarno (Uil) denuncia il superaffollamento del carcere di Bellizzi

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Il carcere di Bellizzi IrpinoAVELLINO – Rientra nell’ambito della particolare attenzione ai problemi della detenzione carceraria, soprattutto in relazione alla tutela dei diritti dei lavoratori nelle carceri, poliziotti e operatori civili, la visita che sabato prossimo il segretario generale della Uil penitenziari, Eugenio Sarno – in vista del convegno in programma il prossimo 25 giugno – effettuerà alla casa circondariale di Bellizzi Irpino insieme con il segretario regionale Domenico De Benedictis e Massimo Spiezia, componente della direzione nazionale Uilpa penitenziari.

“Per me è sempre una forte emozione – ha dichiarato Sarno – recarmi in visita in quella che è stata, per anni,  la mia sede di servizio. Le criticità dell’istituto di Bellizzi sono ben note: le carenze organiche e logistiche ed il sovraffollamento della struttura. C’è poi l’annosa ed irrisolta questione dei bambini detenuti che continua ad agitare le nostre coscienze. Questa mattina nel reparto femminile si registrava la presenza di sei bambini, con età inferiore ai tre anni, detenuti insieme alle loro mamme. Questa è una barbarie che deve cessare. Apprezziamo molto gli sforzi del vescovo Marino e della dottoressa Mallardo  per trovare una soluzione che porterebbe all’istituzione dell’ Icam (Istituto a custodia attenuata per mamme detenute) ma al  momento la  struttura di Pianodardine individuata  dalla Curia parrebbe non presentare le caratteristiche richieste”.

Forte il sovraffollamento della struttura penitenziaria avellinese nonostante l’apertura di un nuovo padiglione nel quale sono stati sistemati 50 dei 530 detenuti (di cui 30 donne) attualmente presenti.  Nelle sezioni “vecchie” sono presenti 450 detenuti a fronte di una capienza massima di 290 e nella sezione femminile sono ristrette 30 donne a fronte di una capienza massima di 16.

“Di fronte a tale compressione degli spazi – dichiara Sarno – è evidente, quasi naturale, che si sviluppino momenti di tensione che originano episodi di violenza, che sfociano in aggressioni in danno di altri detenuti o in danno dei poliziotti piuttosto che in atti autolesionistici o tentativi di suicidi. Ad Avellino, nonostante  una grave carenza di circa 45 unità di polizia penitenziaria, la situazione è gestita con professionalità e competenza dai baschi blu comandati dal commissario Napolitano. Ma non si possono certo dimenticare le criticità ed i problemi che attanagliano il nucleo traduzioni. Non solo occorrerebbe implementare l’organico con almeno dieci unità quanto, come già denunciato, le dotazioni degli automezzi sono del tutto inadeguate. Ricordiamo che sui dieci mezzi adibiti a trasporto detenuti nove non hanno ottenuto il giudizio di affidabilità ed uno non è stato sottoposto a collaudo. Però quei mezzi continuano ad effettuare servizi su strada e a trasportare persone”.

Di tutto questo, e altro, si parlerà in occasione del convegno del 25 giugno che si svolgerà nell’aula magna del complesso carcerario di contrada Polverista e che avrà per tema “Sorveglianza dinamica, patti di responsabilità, volontariato e territorio: il carcere possibile”. Tra gli altri, ai lavori parteciperà il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano.

 

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