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    03/07/2024

Elettrodotto Bisaccia-Deliceto, la Provincia muove una serie di rilievi al progetto di Terna

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Una veduta di Bisaccia con in primo piano il castello

AVELLINO – Presentate dalla Provincia le osservazioni alle opere del nuovo  elettrodotto a 380 KV Bisaccia-Deliceto che Terna Rete Italia (la società che distribuisce l’energia elettrica nel nostro Paese) intende realizzare nei Comuni di Bisaccia e di Lacedonia.

Chiamato a formulare le proprie valutazioni di impatto ambientale l’assessorato  all’Ambiente dell’amministrazione provinciale ha sollevato una serie di questioni sulla costruzione dell’opera che per 19 km attraversa il territorio della nostra provincia, interessando oltre che Bisaccia anche Lacedonia.

Sette i fattori d’impatto analizzati e valutati dai tecnici della Provincia: l’atmosfera, l’ambiente idrico, il suolo e sottosuolo, la vegetazione la flora e la fauna, il rumore, la salute pubblica e il paesaggio. Mentre per i primi cinque l’impatto ambientale o è inesistente o è trascurabile, per gli altri due fattori il settore Valorizzazione e tutela del territorio di Palazzo Caracciolo ha da fare più d’una osservazione. Circa l’impatto sulla salute pubblica, nei documenti prodotti dalla società costruttrice, si asserisce che la progettata linea elettrica emanerebbe onde magnetiche rientranti nei valori previsti dalla vigente normativa. L’ufficio competente dell’amministrazione provinciale, dopo aver citato autorevoli studi compiuti negli Stati Uniti che dimostrerebbero la relazione tra campi elettromagnetici e leucemie e tumori, ritiene che è da approfondire la questione degli effetti che potranno avere le onde elettromagnetiche prodotte dal costruendo impianto, soprattutto in corrispondenza dei punti sensibili (abitazioni, aree in cui si prevede una permanenza di persone per più di 4 ore nella giornata).

L’impatto sul paesaggio – si legge poi nel documento dell’amministrazione proviniale –  è senza dubbio quello più critico, nonostante le mitigazioni proposte da Terna quali la dipintura dei tralicci o la creazione di schermature visive piantando idonea vegetazione.

Come mai, si chiedono i tecnici della Provincia, non è stata proprio presa in considerazione la cosiddetta “Opzione zero”, né l’alternativa di interrare in tutto o in parte la linea elettrica, quantificando i costi di tale operazione? Quindi, si chiede di integrare lo studio esaminando questa l’ipotesi. Viene lamentato inoltre che il progetto non sia stato accompagnato dalla Vinca, documento previsto dalla legge per compiere una valutazione d’incidenza sugli aspetti legati alla protezione degli ecosistemi al fine di preservare la flora e la fauna delle aree interessate dal progetto. Se ne chiede l’integrazione.

L'assessore all'Ambiente della Provincia, Domenico Gambacorta, che in un recente incontro con i sindaci di Bisaccia e Lacedonia  aveva confermato l'impegno dell'Ente, ha preso contatti anche con gli uffici di Avellino del ministero dei Beni culturali per richiedere il loro interessamento sull’importante questione.

Per la cronaca ricordiamo che nel progetto, oltre i Comuni irpini di Bisaccia e Lacedonia, sono coinvolti anche i Comuni di Deliceto, Rocchetta Sant’Antonio e Sant’Agata di Puglia ricadenti nel territorio della provincia di Foggia.

 

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