GROTTAMINARDA – Due imprenditori di Grottaminarda - uno di 41 anni, l’altro di 39 - sono incappati nelle maglie della giustizia per usura e esercizio abusivo dell’attività finanziaria. In pratica, concedevano finanziamenti e prestiti pretendendo tassi d’interesse stratosferici.
L’indagine, portata a termine dai carabinieri della compagnia di Ariano Irpino e coordinata dal Procuratore capo della Procura del Tricolle, Luciano D’Emmanuele, ha preso avvio dalla denuncia di due operatori economici, concittadini degli accusati. I due operatori avevano chiesto in prestito 150 mila euro che in breve tempo, con l’applicazione di tassi d’interesse che sfioravano il 50%, diventavano 331.500 euro. I militari, indagando anche con l’ausilio di attività tecniche, appuravano che i due “banchieri” avevano posto in essere un’intensa attività di finanziamento, divenuta sempre più corposa con l’aggravarsi della crisi economica. Infatti, piccoli imprenditori della zona, trovandosi in difficoltà e non riuscendo ad ottenere credito dalle banche, si rivolgevano alla coppia di “finanzieri” ottenendo soldi in prestito ma a condizioni particolarmente onerose.
Dalla documentazione sequestrata, esaminata da un consulente tecnico nominato dalla Procura, emergeva, infatti, un quadro indiziario grave giacché sui finanziamenti accordati sono stati praticati tassi d’interesse di gran lunga più elevati di quelli consentiti dalla legge. Peraltro, per l’attività finanziaria svolta, gli indagati non possedevano alcun tipo di autorizzazione. Da qui l’accusa di esercizio abusivo che accompagna quella di usura. Accusa ritenuta fondata dal Gip presso il Tribunale di Ariano il quale ha ordinato la custodia cautelare (a domicilio) per uno degl’indagati e l’obbligo di dimora nel Comune di residenza per l’altro accusato.