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    03/07/2024

Montoro Inferiore: chiusa dalla Guardia di finanza di Solofra una sala-giochi per scommesse illegali

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cronaca_bet.jpgMONTORO INFERIORE – Una sala giochi chiusa al pubblico e tre macchinette mangiasoldi sequestrate: questo il risultato di un’operazione, denominata Bet, portata a termine dagli uomini della Guardia di finanza della tenenza di Solofra, agli ordini del maresciallo Giovanni Caruso, nell’ambito di un più vasto ed articolato piano di controllo e di contrasto al gioco d’azzardo predisposto dal Comando provinciale di Avellino in collaborazione con la sezione di Avellino dell’Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato).

Le prime irregolarità sono state rilevate presso un centro-scommesse ubicato all’interno di un bar di Solofra: qui una persona veniva sorpresa mentre era intenta a raccogliere scommesse senza essere in possesso della prevista autorizzazione per esercitare l’attività: nei confronti del titolare, D.V.F., di 70 anni, è scattata la segnalazione all’autorità giudiziaria.

Presso un altro bar di Montoro Inferiore veniva scoperto un videogioco non conforme alla normativa vigente: difatti si accertava che il dispositivo che impedisce la manomissione della scheda-madre dell’apparato (cosiddetto anti-dumper) non rispondeva in maniera istantanea all’operatore con conseguente violazione prevista dal comma 9 dell’articolo 110  del Testo unico per le leggi di Pubblica sicurezza.

Sottoposti a sequestro l’apparecchiatura e i 400 euro rinvenuti all’interno mentre nei confronti del responsabile, G.S., di 27 anni, e del gestore delle macchinette, B.A., di 56, scattavano le previste segnalazioni al questore di Avellino ed al sindaco di Montoro.

Sempre a Montoro Inferiore veniva ispezionata una sala-giochi: qui si accertava che uno scommettitore, P.D., di 67 anni, sebbene sprovvisto del cosiddetto “conto-gioco”, giocava lo stesso avvalendosi del conto riconducibile al titolare del centro scommesse. Nei suoi confronti scattava la segnalazione prevista per la violazione all’articolo 4 (terzo comma) della legge 401/1989 e dell’articolo 720 del codice penale.

Si accertava altresì che nella sala-giochi si utilizzavano collegamenti a siti inibiti dall’Amministrazione dei monopoli di Stato, senza peraltro le autorizzazioni previste dal Tulps.

Proprio per questo l’intero locale (con le 7 postazioni Internet, 2 apparecchiature da intrattenimento e 3 postazioni per ricezione-scommese) veniva sottoposto a sequestro in applicazione dell’articolo 321 del codice di procedura penale.

Segnalati, invece, all’autorità giudiziaria e all’Aams di Avellino per esercizio di gioco d’azzardo senza le previste autorizzazioni L.S., un quarantaduenne titolare del locale, e un suo dipendente, C.F., di 36 anni.

 

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