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    03/07/2024

Vasta operazione della Guardia di finanza nella lotta al lavoro nero

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cronaca_cs_repertorio_caserma_baiano.jpgAVELLINO – Operazione “Lavornero”: così è stata denominata la vasta operazione di controllo portata a termine dalla Guardia di Finanza sui luoghi di lavoro a tutela della regolarità del rapporto fra i dipendenti e i titolari delle imprese. In due distinti interventi –  il primo presso un cantiere edile di Mugnano del Cardinale, l’altro presso un opificio tessile di Frigento – le Fiamme gialle sono riuscite ad individuare ben otto lavoratori “in nero” a fronte di 11 persone che prestavano la loro attività lavorativa.

Nella giornata di ieri, gli uomini della Tenenza di Baiano (nella foto), agli ordini del maresciallo aiutante Marcello Daniele, in collaborazione con i funzionari della Direzione territoriale del lavoro di Avellino, dopo aver proceduto all’identificazione delle quattro persone al lavoro presso un cantiere edile di Mugnano del Cardinale, accertavano, dal raffronto tra le dichiarazioni raccolte e la documentazione prevista dalla normativa vigente, che tre di esse non erano mai state assunte. Superata, pertanto, la soglia del 20 per cento di lavoratori irregolari rispetto alla forza-lavoro complessivamente impiegata, al titolare dell’impresa, C.D., un cinquantenne di Sirignano, veniva notificata dai responsabili della Direzione territoriale del lavoro la sospensione dell’attività imprenditoriale.

Eguale provvedimento è stato adottato, nella mattinata di oggi, nei confronti di C.K., una donna di 40, di origine svizzera, titolare di un opificio tessile di Frigento. Qui, ad effettuare i controlli, sono stati gli uomini della tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi, agli ordini del tenente Luciano Maria Reale, al cui sopraggiungere c’è stato un fuggi fuggi generale di quanti, in quel momento, si trovavano all’interno della fabbrica. Dei sette dipendenti, infatti, intenti a prestare la loro attività lavorativa, ben 5 risultavano completamente “in nero” e per questo motivo, consci della loro posizione, avevano maldestramente tentato di sottrarsi al controllo, timorosi forse di perdere il posto. Tra il rocambolesco ed il grottesco il tentativo di nascondersi di un questi cinque lavoratori “in nero”, un uomo di colore originario del Burkina Faso che, all’atto dell’ingresso delle Fiamme gialle, andava a rifugiarsi frettolosamente nei bagni ove attendeva per un po’ sino a quando, credendo ormai d’aver campo libero, aperta la porta, finiva tra le braccia dei finanzieri rimasti pazientemente in silenzio ad attenderlo.

Nel complesso 5 su 7 erano i lavoratori “in nero”, con una percentuale di irregolarità del 72% , ben oltre la soglia del 20% fissata dalla legge: di qui il provvedimento di chiusura della fabbrica secondo quanto previsto dall’articolo 14 del decreto legislativo n. 81 del 2008.

Gli elementi informativi acquisiti a seguito dell’intervento, al di là delle constatate violazioni alla normativa in tema di lavoro e di legislazione sociale, spingevano le Fiamme gialle ad estendere l’attività intrapresa ad una vera e propria verifica fiscale, con l’acquisizione seduta stante di tutti i libri contabili e la prosecuzione dell’attività di controllo presso gli uffici della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi. L’attività ispettiva riferita al “comparto lavoro” è attualmente in corso presso i due reparti e si concluderà con la contestazione diretta delle sanzioni amministrative previste, in linea con quanto previsto dalle disposizioni vigenti che affidano direttamente alla Guardia di Finanza le prerogative d’accertamento in tema contrasto al lavoro sommerso (legge 4 novembre 2010, n. 183).

 

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