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    22/07/2024

Follia omicida a Solofra: un indiano uccide la moglie, la figlia di sette anni e poi si suicida

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b_300_220_15593462_0___images_stories_caserma_dei_carabinieri_av.jpgSOLOFRA – Prima di togliersi la vita ha sgozzato la moglie e la figlia di sette anni e ferito al volto e ad un orecchio l’altra figlia, di 13 anni, che è riuscita a sfuggire alla follia omicida del padre.

Questo l’epilogo della mattanza consumatasi al secondo piano di un condominio di via Regina Margherita a Solofra questa mattina alle dieci.

Protagonista dell’omicidio-suicidio è Singh Charanjeep, detto Michele, 41enne di origini indiane. Stando a delle testimonianze raccolte dagli investigatori coordinati dalla Procura della Repubblica di Avellino, poco prima della tragedia, alcuni vicini di casa avrebbero udito delle urla provenire dall’abitazione della famiglia indiana.

Un litigio scaturito molto probabilmente da un raptus di gelosia. Verosimilmente l’assassino riteneva che la moglie Kaur Jasvir, 32enne casalinga, intrattenesse una relazione segreta con un uomo del posto.

A lanciare l’allarme è stata la giovane figlia di tredici anni che è riuscita a scappare nonostante il padre l’avesse gravemente ferita al volto nel tentativo di uccidere anche a lei. La ragazza si è rifugiata a casa di un vicino, che ha subito avvertito i carabinieri.

L’unica superstite del massacro è stata ricoverata presso il nosocomio di Solofra “Landolfi” dove è stata sottosta ad un delicato intervento chirurgico.

L’indiano era arrivato in Irpinia lo scorso agosto dopo essere stato per circa undici anni a Chiaravalle, in provincia di Catanzaro, in Calabria. In Italia l’uomo si era specializzato come piastrellista, ma da qualche tempo sembrerebbe non avesse più lavoro. La piccola bimba di sette anni, finita sotto i fendenti del padre, frequentava la scuola elementare di Solofra. Da qualche settimana la famiglia indiana era stata raggiunta da un amico, anch’egli dell’India. L’uomo è stato interrogato a lungo dagli inquirenti, e forse proprio le sue dichiarazioni potrebbero chiarire gli aspetti di quella che appare come una drammatica storia di gelosia. La madre, prima di essere colpita a morte, ha tentato di proteggere le figlie, così come dimostrano la posizione dei cadaveri.

Sul posto anche il medico legale Carmen Sementa che ha effettuato una prima ricognizione dell’appartamento dove si è consumato l’omicidio-suicidio.

“Una tragedia – ha dichiarato il Procuratore della Repubblica di Avellino Angelo Di Popolo, giunto sul posto insieme con i sostituti Elia Taddeo e Roberto Patscot – che colpisce il tessuto sociale dell’intera comunità. Bisogna attendere i risvolti delle indagini prima di dire qualcosa che ricadrebbe nella pura retorica formale”.

 

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