AVELLINO – Dopo la grande nevicata, il terremoto. Due scosse, la prima di magnitudo 3,6, la seconda di magnitudo 2, rispettivamente alle 2.04 e 4.29 della notte scorsa, sono state avvertite nell’area del cratere – ma in forma più lieve anche nel capoluogo e nell’immediato hinterland – creando non poca apprensione tra le popolazioni. Molta paura ma nessun danno a persone e cose.
I paesi più vicini all’epicentro interessati dall’evento – così come comunicato dall’Osservatorio vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – sono stati Calabritto, Caposele, Lioni, Senerchia e Teora, ma anche Andretta, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Castelfranci, Conza della Campania, Frigento, Guardia Lombardi, Montella, Montemarano, Morra De Sanctis, Nusco, Rocca San Felice, Sant’Angelo dei Lombardi, Torella dei Lombardi, Villamaina.
Interessati anche diversi centri della provincia di Salerno, vale a dire Acerno, Campagna, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi, Laviano, Oliveto Citra, Santomenna e Valva.
Nomi di comunità che ci richiamano alla memoria i terribili momenti del 23 novembre 1980 quando nell’area del cratere, individuata tra l’Irpinia e la Basilicata, ci furono circa tremila morti.
La scosse della scorsa notte, comunque, fanno seguito a quelle del 9, 11, 15, 17 e 28 febbraio, quasi tutte con una magnitudo superiore o uguale a 2.0, puntualmente localizzate dalla Rete sismica nazionale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
