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    03/07/2024

L’acqua protagonista del film di Tartaglione. Bianco: «Un inno all’Irpinia»

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura3_bacio_azzurro.jpgAVELLINO – Il colore dell’acqua è il colore dell’anima: così nonno-Remo Girone spiega al nipote Francesco il significato ed il valore dell’acqua, dell’acqua d’Irpinia, al centro del docu-film del regista Pino Tartaglione Il bacio azzurro con Remo Girone, appunto, Sebastiano Somma, Claudio Lippi e Lorenzo D'Agata.

Un’opera, quella del regista irpino, di indubbio valore culturale che ha attirato su di sé l’attenzione dell’Unesco e che è stata selezionata da Green Cross Italia per la presentazione del "Green Drop Award 2015" del Venice Film Festival.

Una delle ultime proiezioni è avvenuta martedì scorso presso la Casa del Cinema di Villa Borghese alla presenza di ospiti importanti tra cui Carlo Risi, Elisabetta Pellini, Sandro Petroni, Paolo Conticini, Alfonso Pecoraro Scanio, Marta Bifani, Mauro Mazza, Sandro Petrone, Antonio Pascotto, Maria Rosaria Covelli. Tra i più entusiasti Gerardo Bianco, il parlamentare di Guardia Lombardi, che ha inviato una lettera al regista irpino Pino Tartaglione. Questo il testo:

Caro amico regista, immaginavo di vedere un documentario sull’acqua, ho vissuto invece l’esperienza di un film di alta poeticità. La delicata trama familiare che fa da filo conduttore nella scoperta delle acque irpine mi è parsa particolarmente appropriata. Essa non incombe. Si intreccia con sapienza e misura, con il percorso del nonno e del nipote  (bravissimi), alla ricerca delle sorgenti e dei corsi d’acqua, che sono anche luoghi della memoria. L’acqua resta, così, protagonista. Splendide sono le immagini di apertura e di chiusura del film con il gorgoglìo argentino dell’acqua e con il volto del bambino dietro la finestra gocciolante. Felicissimo mi è parso l’intermezzo scolastico, con un maestro, attore straordinario.  Coinvolgenti sono le immagini che riprendono la fresca giovinezza dei bambini in bicicletta che giocano con l’acqua, che son inseguiti, ma restano imprevedibili, suscitando la divertita reazione dei presenti seduti in circolo nella piazzetta come è di uso nei nostri Comuni.

Mi ha colpito anche la “spezzatura” del film che accenna ai sentimenti. Li lascia intuire, senza indugiare, parlando per immagini. Ho colto grande maestria nella soluzione narrativa come per esempio nella presentazione, attraverso il tablet, del ragazzino dell’affermazione spirituale sull’acqua, registrando la voce di più culture. Capisco che un richiamo al francescano Sora acqua poteva suonare troppo scontato, ma dico il mio convincimento: si tratta di una definizione eterna e quindi eternamente ripetibile. Essa resta la più sublime definizione dell’acqua. Avrei ancora molto da aggiungere ma metto punto.

Mi limito a ribadire che Ella, caro Tordiglione, ha firmato un film che non esito a definire bellissimo. È un inno all’acqua, ma anche all’Irpinia, terra di cristalline e superbe sorgenti. Credo davvero che l’Alto Calore,  la cui sigla ho visto comparire tra i sostenitori  dell’iniziativa, abbia fatto una scelta intelligente e proficua. Così viene esaltato il suo ruolo di grande acquedotto, contribuendo inoltre alla conoscenza di luoghi di struggente bellezza,  come quelli individuati nel filmato, che sono le montagne delle sue sorgenti.

Sono certo che il suo film avrà successo.  Voglio sperare che presto le Tv, a cominciare da quella di Stato, lo facciano conoscere al grande pubblico. A lei, ai suoi collaboratori, a cominciare da Baldassarre ed ai bravissimi e convincenti attori, con il mio plauso, esprimo un sentito grazie per quell’ora e un quarto di autentico godimento che resta vivido nella mente. Augurandole ancora un meritatissimo successo, Le rinnovo i sentimenti della mia gratitudine per il cordiale invito.  Le giunga il mio affettuoso saluto. A presto.

 

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