www.giornalelirpinia.it

    03/07/2024

Mezzogiorno e classe dirigente, la questione meridionale nel pensiero di Dorso

E-mail Stampa PDF

Da sinistra: Cassese, Bevilacqua e CaponeAVELLINO – È stato Piero Bevilacqua, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università «Sapienza» di Roma, ad inaugurare il ciclo di lezioni di 16 lezioni su «I protagonisti della politica meridionalistica tra 1800 e 1900», promosso dal Centro di ricerca «Guido Dorso» di Avellino per celebrare il 90° anniversario della pubblicazione della prima edizione della Rivoluzione meridionale che raccoglie il pensiero del grande meridionalista avellinese già preannunciato nel famoso Appello ai meridionali apparso il 2 dicembre del 1924 sulla Rivoluzione liberale di Piero Gobetti

Con la sua lectio magistralis, «La questione meridionale nell’analisi dei meridionalisti», Bevilacqua ha ripercorso il dibattito relativo alla questione meridionale dall’Unità ai nostri giorni. Dalle voci e le idee più autorevoli di uno dei temi più dibattuti tra gli intellettuali e la classe dirigente del nostro paese, attraverso un percorso diacronico che s'è snodato dalle sue origini, Bevilacqua, presentando le proposte più radicali apparse tra il giolittismo e l’avvento del fascismo, fino all’Italia repubblicana e agli anni a noi più vicini, ha citato Pasquale Villari e Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini e Antonio Gramsci, soffermandosi poi sulla figura di Guido Dorso.

Una lezione, quella di Dorso, che fa perno sul ruolo di una classe dirigente forte e capace in grado di favorire quell’occasione storica che potesse favorire la realizzazione di un progetto di sviluppo del Mezzogiorno nella vita politica nazionale.

Piero Bevilacqua ha ricordato come si sia sempre e prevalentemente occupato di storia dell’Italia meridionale, interessandosi negli ultimi anni alla storia del territorio e dell’agricoltura italiana. Più di recente ha indirizzato le sue ricerche alla storia delle risorse e dell’ambiente. Tra le sue opere più importanti ricordiamo Le campagne nel Mezzogiorno tra fascismo e dopoguerra: il caso Calabria, Einaudi, Torino 1980; Le bonifiche in Italia dal Settecento ad oggi, Laterza, Roma-Bari 1984; (curata con Augusto Placanica) Storia d’Italia. Le regioni: La Calabria, Einaudi, Torino 1985.

La lezione è cominciata alle 16.00 nella bellissima cornice settecentesca dell’oratorio della chiesa «SS. Annunziata» in Piazza Duomo, a pochi passi dalla sede del Centro «Dorso». Al fianco dello studioso anche il presidente del Centro, Sabino Cassese, e il presidente della Camera di Commercio, Costantino Capone. Presenti in sala la figlia del grande meridionalista Elisa Dorso e il vicepresidente del Centro Luigi Fiorentino.

Il presidente Sabino Cassese, richiesto di una giudizio sulla politica in atto nei riguardi del Mezzogiorno, ha precisato: “C’è qualcuno che dubita che oggi esista una questione meridionale, c’è qualcun altro che dice il Nord Italia si sta sviluppando come la Germania mentre il Sud è fermo a prima del 2008, quindi è bene ritornare indietro e fare il punto della situazione. Questo governo sta facendo molto per l’Italia e fare molto per l’Italia significa anche fare molto per il Sud. Bisogna stare attenti a non pensare che fare qualcosa per il Sud significhi soltanto preoccuparsi per il Sud”.

A tenere la prossima lezione, in programma giovedì 1 ottobre, sarà il professor Francesco Barra, ordinario di storia contemporanea presso l’università di Salerno, che si occuperà del pensiero di Pasquale Villari, Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino.

 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna

DG3 Dolciaria

Geoconsult

Condividi


www.puhua.net www.darongshu.cn www.fullwa.com www.poptunnel.com