www.giornalelirpinia.it

    03/07/2024

Quando si passeggiava fore ‘o largo

E-mail Stampa PDF

b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura3_piazza_libert3.jpgAVELLINO – La notizia è di queste ore. L’albero di Piazza della Quercia a Roma è stato abbattuto. Pur avendo dato il nome al sito, non ci si è preoccupati di salvaguardarlo visto che  la nuova pavimentazione  ne  ha soffocato l’apparato radicale. A tutela della  pubblica incolumità la quercia di Piazza della Quercia è stata abbattuta. È proprio vero che la via dell’Inferno è lastricata di buone intenzioni.  Alberi come questo ne avevamo tanti fore ‘o largo e però, con il rifacimento della piazza, li mettemmo subito a morte.

Siccome quella piazza la stiamo rifacendo sembra sia stato un sacrificio inutile. Comunque la perdita che, con il tempo, è apparsa più grave è stata quella del Largo (gli Avellinesi non vanno in Piazza della Libertà ma vanno  fore ‘o largo). Allora si pensò che fosse necessario, visto che la città e i tempi stavano cambiando, di trasformarlo in piazza.  Pur non essendo stato pensato e  disegnato, quel luogo funzionava. Ci facevamo di tutto. Amministravamo la Giustizia, ci accomodavamo ai tavolini, passeggiavamo all’ombra dei lecci, celebravamo tutte le ricorrenze, civili e religiose, accoglievamo i forestieri.  E poi sono venute le fontane con i cigni, la circolazione automobilistica al contorno, le aiuole. Non abbiamo potuto passeggiare come volevamo ma seguire i percorsi prefissati dai vialetti, la scelta della panchina su cui accomodarci non era libera ma decisa dal vento scherzoso che spesso si impadroniva degli zampilli delle fontane  e li portava con sé per sorprendere i presenti con dei veri gavettoni.

Dopo in po’ ci siamo stancati anche della algida coppia di cigni nordici perché le  attese nidiate non ci sono state. Dall’unico uovo deposto non nacque nulla. Il povero maschio, inibito dalla continua osservazione non riuscì ad esplicitarsi in una performance feconda anche se al centro della fontana, per la loro intimità, era stata costruita una casetta che, in verità, non legava troppo con il disegno moderno della vasca. Per lo stress psico-fisico morì e la femmina si ritrovò sola a galleggiare tra foglie di insalata (il cuonsolo per il marito morto) offerte per consolarla della perdita irreparabile. Le offerte  trasformarono la vasca in uno stagno putrido che però ben figurava tra aiuole maltenute anche per la scomparsa dei giardinieri comunali. La soluzione fu drastica. Si tolse l’acqua e si trasformò la fontana in fioriera. L’ultimo intervento di un certo spessore è stata la realizzazione di bagni pubblici interrati, valido e rapido supporto per i pensionati affetti da ipertrofia prostatica benigna che, con le badanti straniere rimaste senza vecchietti, stazionano nelle belle giornate di sole fore ‘o largo.

Speriamo che la nuova Piazza della Libertà (‘o largo non ci sarà restituito) sia in grado di migliorare la situazione. Qualcosa di buono già si nota nei tratti completati. Il colore bianco della pavimentazione consente di individuare da lontano, con assoluto ed esclusivo vantaggio dei pedoni,  le scure deiezioni canine. Chissà se l’architetto ci aveva pensato.

 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna

DG3 Dolciaria

Geoconsult

Condividi


www.puhua.net www.darongshu.cn www.fullwa.com www.poptunnel.com