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    22/07/2024

Un convegno di studi su Cesare Uva, il pittore di Piazza Libertà

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Cesare Uva, Piazza Libertà agli inizi dell'OttocentoAVELLINO – “Cesare Uva (1824-1886) a 130 anni dalla morte” è il tema di un convegno promosso dagli Amici del MdAO ed in programma dopodomani, alle 19.30, nell'aula magna del Campus Academy di Avellino, in via Generale Antonino Cascino, angolo Piazza Libertà. Si tratta di un omaggio al pittore avellinese dell’Ottocento che ha legato il suo nome, in modo particolare, alla celebre veduta di Piazza Libertà la cui quinta, con in primo piano Palazzo Caracciolo, attuale sede della Provincia, ancora oggi costituisce il pezzo forte di quello che gli avellinesi chiamavano il largo.

Ad introdurre i lavori, moderati di Vincenzo Sbrescia, saranno Biagio Amato (direttore Campus Academy), Ingrid Titomanlio (presidente del Club per l'Unesco di Avellino), Ugo Marconi (amministratore Mec - Caserta), Antonio Carpentieri (consulente Ucsi di Avellino) e Pasquale Luca Nacca (presidente gruppo Facebook Artisti Irpini). Le relazioni saranno svolte da Angelo Cutolo sul tema “Un pittore napoletano di origine avellinese” e Stefano Orga che traccerà “Un profilo critico-artistico di Cesare Uva”.

Il simposio è organizzato dagli Amici del MdAO, con la collaborazione di: Associazione culturale Aco di Avellino, ufficio diocesano per le comunicazioni sociali della Diocesi di Avellino, Campus Academy, Irpinia Insieme, PaxChristi di Avellino, Ucsi-Unione  stampa cattolica italiana coordinamento di Avellino, settore Cultura di Fare Ambiente e Club Unesco di Avellino.

Cesare Uva nacque ad Avellino il giorno 11 novembre 1824 da Lucia Argenio e Mariano (un pittore decoratore), che lo spronò ad interessarsi all'arte pittorica. Si distinse nel 1848 alla “Mostra d'Arte Irpina” con l'acquarello su cartoncino Albero invecchiato. Dal 1850 è a Napoli ove frequentò le lezioni di Gabriele Smargiassi (1798-1882) presso il Regio Istituto di Belle Arti partenopeo. Si trasferì ad abitare a Napoli, ove si sposò con Antonietta Andreani. I suoi lavori furono molto graditi dalla corte di Ferdinando II di Borbone (1810-1859) e dall'aristocrazia napoletana. Nel 1880 aprì una bottega d'arte con il pittore Giovanni Battista (1858-1925) in via Riviera di Chiaia al n° 266. Negli anni Ottanta del diciannovesimo secolo ottenne la Croce di cavaliere della Santa Sede da Papa Leone XIII (1810-1903), per meriti artistici, grazie alla segnalazione dell'abate di Montevergine Dom Guglielmo De Cesare. Si spense a Napoli, sua città adottiva, il 16 febbraio 1886.

Cesare Uva esordì nel 1848 alla Mostra d'arte irpina con l'acquarello su cartoncino Albero invecchiato. Fu invitato alla Biennale Borbonica di Belle Arti del 1855, presso il Museo, con il dipinto Veduta di Avellino con ponte. Nel 1862 inviò alcune sue tempere all'Esposizione Internazionale di Belle Arti di Londra e nel 1872 un suo dipinto fu inviato all'Esposizione Internazionale di Vienna. Partecipò anche alla Promotrice di Belle Arti “Salvator Rosa” di Napoli dal 1862 al 1877; nel 1862 espose La Foresta Nera e Paesaggio; nell'edizione 1863, Carrara e Montagna di Monaco alla prima neve; nel 1864 propone due tempere, Campagna di Paestum e Campagna romana; nel edizione del 1865 presenta Effetto di luna e L'ultima ora del giorno; nell'edizione del 1877 presentò le tempere Le acque del Serino, Panorama di Pompei e L'ultimo giorno di Pompei.

All’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma del 1883 inviò le tempere Foresta in primavera e Ritorno dalla festa di Montevergine al tramonto. Partecipò anche ad una mostra di belle arti a Milano nel 1883 ove presentò i dipinti a tempera Ritorno dalla festa, Una foresta in primavera, Un Tramonto.

Cesare Uva realizzò piacevoli vedute e marine, soggetti di vita campestre, paesaggi meridionali (soprattutto campani e laziali), rari soggetti pompeiani, pochi ritratti, rari dipinti d'arte sacra cattolica.  Le sue opere, solitamente realizzate a guazzo ed a tempera, adoperando come supporto: cartoncino e cartone pressato, molto più raramente la stoffa e la tela.

 

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