AVELLINO – Valentina Bevilacqua, la brillante studentessa della classe III F del liceo Colletta di Avellino, ce l’ha fatta: è risultata prima a livello nazionale alle Olimpiadi d’Italiano 2016 per la categoria senior. Grazie al punteggio di 41.90/44 conseguito in semifinale il Colletta risulta terzo tra i migliori licei d’Italia.
La sesta edizione dell’ormai tradizionale competizione, organizzata dal Miur allo scopo di rafforzare nelle scuole lo studio della lingua italiana e sollecitare gli studenti a migliorare la padronanza della propria lingua, ha visto quest’anno la partecipazione di 43272 studenti di 851 scuole secondarie di secondo grado appartenenti a tutto il territorio nazionale.
Auguri, dunque, a Valentina e felicitazioni alla sua famiglia. Una bella notizia, non c’è che dire, che fa onore alla scuola irpina tutta e che s’inserisce nell’alveo di quella prestigiosa tradizione educativo-culturale del liceo-ginnasio “Pietro Colletta”, un tempo autentica fabbrica di cervelli, vanto dell'Irpinia intera.
È appena il caso di ricordare, soprattutto alle nuove generazioni che si accingono a scegliere la facoltà universitaria, che dai banchi del Colletta sono usciti, dai tempi del reale convitto-liceo fino al secondo dopoguerra, gente del calibro di Paolo Raffaele Trojano, Nicola Valdimiro Testa, Enrico Cocchia, Alfonso Carpentieri, Giovanni Di Guglielmo, e ancora, Guido Dorso, Carlo Muscetta, Antonio La Penna, Dante Della Terza, Attilio Marinari, Antonio Maccanico, Dante Troisi tanto per citarne solo alcuni. E questo grazie al magistero di illustri docenti il cui esempio ha costituito un modello anche al di fuori dei confini provinciali. Uno di questi è stato senz’altro il professor Biagio Antonelli di cui abbiamo ricordato la figura in occasione del suo centesimo compleanno celebrato all’inizio dell’anno, con una grande partecipazione di ex allievi e di concittadini, nella natia Pietrastornina.
A Valentina, di cui conosciamo la grande passione per l’archeologia, ci sentiamo di augurare i migliori successi negli studi e, soprattutto, nella vita con l’auspicio che il suo esempio possa ripristinare il senso di quella soddisfazione di cui andavano fieri gli studenti irpini che si erano fatti onore sui banchi del vecchio Colletta e continuavano a farlo anche all’università: “Lei è di Avellino? Sì, sono di Avellino. Naturalmente viene dal Colletta”.
