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    03/07/2024

Il mondo dei Normanni a setaccio, studiosi a convegno ad Ariano Irpino

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura3_normanni.jpgARIANO IRPINO – Studiosi a convegno, il 9 e 10 maggio prossimi, nella città delle Assise di Ruggero II il Normanno per un confronto su La storiografia dei mondi normanni, XVII-XXI secolo: costruzione, influenza, evoluzione. Un evento culturale di rilievo quello organizzato dal Centro europeo di studi normanni con il patrocinio di Biogem, Provincia di Avellino e Comune di Ariano Irpino che, grazie al contributo di esperti italiani, francesi ed inglesi, provvederà a monitorare gli studi e le ricerche su una delle civiltà più importanti nella storia d’Europa e dell’Italia meridionale. Le conclusioni saranno affidate al professor Giuseppe Galasso, accademico dei Lincei, uno dei maggiori storici contemporanei.

Lungo l’asse Napoli-Ariano Ruggero II d’Altavilla mise in campo, nei 15 anni che ancora regnò dopo la morte del suo rivale Rainulfo Drengot, conte di Avellino, tutte le sue capacità di riformatore e legislatore, di uomo di cultura in grado di parlare correttamente diverse lingue tra cui il francese, il greco e l’arabo. Diede vita, in particolare, ad una serie di interventi legislativi ed amministrativi che garantiranno un nuovo assetto allo Stato normanno e faranno di lui un precursore del sistema economico e burocratico.

A Napoli, sulla costa dunque, al centro della rete di commerci e traffici marittimi del Mediterraneo, in cui primeggiavano Genova e Pisa, stabilì la milizia feudale con una completa riorganizzazione dell’esercito in grado di difendere in ogni momento la casa reale; inoltre provvide a riordinare il comparto degli uffici con l’invio nelle province dei camerari per il controllo dei beni dello Stato e l’insediamento nelle città e terre del regno dei baglivi per il governo e l’amministrazione della giustizia. Nelle cause feudali, criminali e civili e nel giudizio dei baroni entrava in scena il gran giustiziere che presiedeva la corte dei Pari e che, in occasione delle sedute dei parlamenti, sedeva, vestito di porpora, alla sinistra del re. Vi erano, poi, il gran contestabile, alto dignitario di corte e capo di tutte le forze di terra e di mare; il grand’ammiraglio, comandante supremo delle forze navali; il gran cancelliere, custode dei segreti dello Stato e del sigillo reale; il protonotario, primo segretario del re col compito di legalizzare gli atti regi; il gran camerario, tesoriere e amministratore del patrimonio regio; e il gran siniscalco cui erano affidati la custodia ed il governo della casa reale.

Ad Ariano Irpino, a metà strada tra il Tirreno e l’Adriatico, al centro di un territorio di particolare importanza nell’economia generale della parte continentale del suo regno, specialmente come punto strategico per i necessari collegamenti con Salerno, Napoli, Capua, la Puglia e la Lucania, Ruggero, nel settembre del 1140, tenne il suo primo parlamento favorendo e incrementando l’attività legislativa con le Assise e promulgandovi, nello spirito della legislazione di Giustiniano, le constitutiones Regni Siciliae, vale a dire le leggi fondamentali dello Stato.

Un’opera di primo piano e di grande spessore politico che consentì l’insediamento di un forte governo centralizzato con la conseguente eliminazione di ogni anarchia feudale. Un’organizzazione, dunque, che se da un lato mortificava qualsiasi forma di autonomia locale proprio nel momento in cui nell’Italia settentrionale venivano gettate le basi che, soprattutto sul piano economico,  avrebbero portato, di fronte al graduale frantumarsi del feudalesimo, alla nascita del Comune, dall’altro si mostrava tollerante e flessibile in materia religiosa e rispettosa delle istituzioni e delle nazionalità (araba, bizantina, longobarda, latina) sparse nel regno.

La due giorni organizzata dal Centro europeo di studi normanni ad Ariano Irpino “andrà a esaminare – si legge nella brochure di presentazione del programma – le costruzioni storiografiche elaborate a partire dal XVII secolo, guardando il posto dei «Normanni» nel «romanzo nazionale» elaborato in ciascun Paese. Si tratterà di valutare anche la loro influenza sulla nostra conoscenza della storia dei mondi normanni. Quali assiomi hanno influenzato i dibattiti storiografici? Al di là della loro identificazione e della loro catalogazione, è necessario comprendere la genealogia, le implicazioni, la pregnanza, il rigetto o la decostruzione. Il convegno cercherà di esplorare gli orientamenti di una storia dei mondi normanni elaborata a partire da domande che vanno al di là dei quadri nazionali, le scuole o le tradizioni accademiche”.

 

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