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    03/07/2024

La vita spiata, nelle storie di Petrizzi il racconto del mestiere di vivere

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura4_petrizzi.jpgAVELLINO – “È lo spaesamento privo di consapevolezza o di un sussulto, l’intercambiabilità delle solitudini, la cifra di queste esistenze mancate, al punto che si identifica con il loro essere di casa nel mondo. A collegare senza unire queste storie di vita che non fanno storia sono atavici pregiudizi, il conformismo ipocrita e piccolo-borghese, il comodo quanto apparente adeguarsi al si fa e si dice, il riconoscersi in pubbliche virtù sistematicamente offese in nome di vizi privati praticati ogni volta che si può. Questo paesaggio umano e sociale è l’effetto di una modernità merceologica e consumistica che ha distrutto, senza nulla creare di vero e di nobile, i valori caldi e forti dei nostri paesi e piccoli centri, il loro senso della comunità come comune storia e destino, fatto di memorie, di legame per la propria terra e di solidarietà nell’affrontare il mestiere di vivere”.

È quanto scrive Luigi Anzalone del libro di Eliana Petrizzi La vita spiata, edizioni Magenes, che sarà presentato venerdì prossimo, alle 18:30, al circolo della stampa di Avellino.

A parlarne con l’autrice saranno, oltre Luigi Anzalone, il giornalista Franco Genzale ed Eva Scialò, editor narrativa e social media per Magenes Editoriale.

La vita spiata, con prefazione di Pino Aprile, l’autore di Terroni, raccoglie – si legge in una nota critica – ventotto racconti tratti da storie vere: personaggi silenziosi che abitano un paese senza nome, lontani dalle trame dell’agire. Il loro presente è fatto di polveri sottili che si incontrano per caso, dando forma a qualcosa che ci sembra di riconoscere, come a volte pare di leggere un viso nel tronco di un albero o nella forma delle nuvole. Come figure in un diorama fiammingo, conservano uno sguardo fisso nel vuoto, che vive oltre il senso della rappresentazione, portando nei gesti la consapevolezza di essere nudi al mondo. I loro giorni seguono la traccia di spostamenti impercettibili, nel tentativo di ritrovarsi in un affresco comune. Sono personaggi a cui bisogna accostarsi il più possibile, per leggere la direzione di crepe e chiaroscuri rarefatti, come di capillari nel corpo di una foglia.

L’autrice - Eliana Petrizzi è nata nel 1972 ad Avellino e vive a Montoro, in provincia di Avellino. Pittrice impegnata dal 1995 in numerose rassegne nazionali e internazionali, nel 2011 ha esposto alla 54° edizione della Biennale di Venezia. Sul suo lavoro pittorico hanno scritto: Vittorio Sgarbi, Franco Marcoaldi, Diego De Silva, Paolo Rizzi, Massimo Bignardi e Ada Patrizia Fiorillo.

Le sue pubblicazioni comprendono poesie e brevi prose. Tra queste, si ricordano: Mala-mente (Grafic Way, 1997), prefazione di Romano Luperini; Scritture private (2001), prefazione di Franco Arminio; Eruzioni di ordinaria misantropia (2009); Sotto l’albero che qui mi ha piantata. Breve viaggio nei giorni dipinti (2010); La vita spiata (Magenes Editoriale, 2015), prefazione di Pino Aprile. Suoi scritti sono stati pubblicati su Altofragile, Nazione Indiana, Zibaldoni e altre meraviglie e Nuova Prosa (60/61). Ha scritto sui blog MenteCritica, Doppiozero, Comunità Provvisorie, La Poesia e lo Spirito.

 

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