MATERA – C’è anche l’artista irpino Luca Vele, originario della Valle Caudina, alla grande mostra “Periplo della scultura italiana 3”, curata da Giuseppe Appella e Marta Ragozzino, in programma nelle chiese rupestri di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù, al Musma e a Palazzo Lanfranchi di Matera dall’8 settembre fino al prossimo 17 novembre. Come si evince da questa collettiva – che accoglie undici artisti “quarantenni”, tra i più riconosciuti talenti del panorama italiano – il termine “scultura” ha ampliato a dismisura i suoi confini per ricomprendervi forme svariate di creazione artistica che pongono nuove sfide e interrogativi nel rapportare le forme agli spazi, in un ambito di ricerca che va dall’arte povera al concettualismo con l’uso dei materiali più diversi; fino ad affermare addirittura un processo di assoluta smaterializzazione dell’opera tra contaminazioni linguistiche, multimedialità, citazioni e performance.
Tra i partecipanti a questa prestigiosa rassegna si segnala l’artista irpino Luca Vele, nato a Rotondi in provincia di Avellino nel 1975, il quale, in coppia con l’artista napoletano Emiliano Perino (con il binomio “Perino & Vele” ormai da tempo consolidato che tanto successo di critica ha saputo conquistare in Italia e all’estero) presenta una serie di lavori che si confrontano e “dialogano” con gli incredibili spazi esterni ed interni degli antichissimi cenobi materani.
Quella di Perino & Vele è una ricerca molto “impegnata” ed assolutamente originale, come scrive in catalogo Lorenzo Respi: “Oggetti d’uso quotidiano, veicoli, segnali stradali, transenne e animali diventano il pretesto per rivolgere l’attenzione agli avvenimenti volutamente insabbiati e per criticare aspramente la violenza”. Ogni scultura testimonia un momento della nostra storia e, nel contempo, documenta le tappe successive dell’evoluzione del loro pensiero artistico.