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    03/07/2024

A Padula un week end con le Storie certosine

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura_storie_certosine.jpgPADULA – Ultimo weekend per visitare le Storie certosine, la mostra allestita alla Certosa di San Lorenzo, a Padula, in provincia di Salerno, a cura della Soprintendenza Bap di Salerno e Avellino, diretta da Gennaro Miccio, che chiuderà i battenti lunedì 12 novembre. Ancora pochi giorni, dunque, per poter visionare i dipinti della prima metà del XVIII secolo e attribuiti a Nicola Malinconico, un pittore napoletano del tardo-barocco allievo di Luca Giordano.

Come da noi annunciato è stato pubblicato anche il catalogo della mostra curato da Eufemia Baratta che ha inteso illustrare il complesso ed articolato lavoro di studio ed analisi delle opere esposte, frutto anche della collaborazione tra gli istituti periferici del ministero per i Beni e le attività culturali. Particolare cura è stata riservata all’indagine storica e alla ricerca documentale, ricerca che ha fornito risultati forse insperati dopo circa due secoli di oblìo sulla effettiva destinazione e collocazione di una parte del nobile patrimonio storico-artistico che all’inizio dell’Ottocento, a causa delle soppressioni monastiche allora decise dai Napoleonidi, abbandonò la casa certosina di Padula per la quale era stato realizzato.

I quattro dipinti, olio su tela, in esposizione a Padula provengono dalla Certosa di San Martino, gentilmente concessi in prestito dalla Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli. La Soprintendenza per i Bap di Salerno e Avellino ha provveduto alla redazione di una piccola brochure in quattro lingue (italiano, inglese, francese e spagnolo) al fine di fornire ai numerosi visitatori le notizie essenziali per una comprensione dei soggetti dei quadri. Le opere, infatti, offrono numerosi ed interessanti argomenti di osservazione e discussione, in quanto le scene dipinte, raffiguranti diversi padri certosini colti in vari momenti di vita comunitaria, presentano come sfondo architettonico alcune strutture facilmente riconoscibili del cenobio padulese, e tra esse, una, in particolare, ne riproduce fedelmente la maestosa facciata. Per questo, nella saletta espositiva, al fine di rendere immediato il collegamento, si è scelto di accostare alle quattro tele le riproduzioni fotografiche delle architetture reali della Certosa, rappresentate dipinte dall’artista.

 

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