AVELLINO – Nell’era tecnologica che abbraccia gli ultimi trenta anni della nostra storia non di rado è accaduto che il diritto non abbia retto il passo delle innovazioni tecniche che hanno condizionato sempre più frequentemente l’evoluzione economica e culturale della società globalizzata. E spesso è accaduto che gli operatori del sistema-giustizia si siano trovati impreparati di fronte alla soluzione di questioni giuridiche direttamente connesse alla rapida evoluzione della tecnologia.
È, quindi, particolarmente preziosa ed interessante l’opera di chi si proponga di offrire gli strumenti idonei ad approfondire le problematiche giuridiche derivanti dalle nuove frontiere della tecnica. In questo contesto si inserisce il contributo scientifico che Vincenzo Mario Sbrescia, studioso di origine irpina, dedica al diritto delle comunicazioni elettroniche. Ne “L’Europa delle comunicazioni elettroniche”, pubblicato dalla Casa Editrice Jovene nella collana dedicata alle pubblicazioni del Dipartimento di Economia e Diritto della Università “La Sapienza” di Roma, Sbrescia traccia un quadro pienamente esaustivo della disciplina che regola le comunicazioni elettroniche in ambito comunitario.
L’autore non si limita a riportare e commentare sistematicamente la complessa legislazione che regola la materia, e, viceversa, introduce anche una serie di considerazioni molto interessanti sui rapporti tra diritto ed innovazione tecnologica e sull’esistenza di un nuovo asse portante del diritto, che è costituito non più dal classico “diritto di proprietà”, ma, piuttosto, dal “diritto di accesso alle reti”. Il risultato è rappresentato da un’opera estremamente attuale ed utile non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per chi voglia approfondire alcuni aspetti significativi dell’evoluzione tecnologica nel nostro contesto socio-economico e culturale.
