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    03/07/2024

La libertà negata: un libro sui campi di concentramento nell’Irpinia fascista

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura_la_libert_negata.jpgAVELLINO – Organizzata dall’archivio di Stato di Avellino, nella ricorrenza della Giornata della memoria 2013, sabato prossimo, con inizio alle ore 16.30, è in programma, presso la sede di via Verdi, la presentazione del volume di Aldo Renzulli, edito da Mephite, La libertà negata. L’internamento civile nell’Irpinia fascista (1927-1943). I campi di concentramento di Ariano, Monteforte e Solofra.

Dopo i saluti di Carlo Guardascione, direttore dell’archivio di Stato di Avellino, e di Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della Cgil, sono previsti gli interventi degli storici Francesco Barra dell’Università di Salerno e Stefano Ventura dell’Università di Siena. Modererà i lavori Giovanni Marino, responsabile dell’archivio storico della Cgil di Avellino. all’incontro, oltre all’autore, saranno presenti docenti ed alunni dell’Istituto tecnico Luigi Amabile di Avellino. Al termine sarà inaugurata una mostra di documenti sul tema dell’internamento con schede di approfondimento.

“Il libro di Renzulli – è scritto nella prefazione curata dallo storico Francesco Barra, ordinario di storia moderna presso l'università degli studi di Salerno – ricostruisce e documenta per la prima volta, ed in maniera organica e completa, l’universo concentrazionario creato in Irpinia dal fascismo nell’ultima fase del regime. La provincia di Avellino, e specie i Comuni dell’Alta Irpinia, era stata già in precedenza largamente utilizzata dal regime per il confino di polizia, ma allo scoppio della Seconda guerra mondiale essa venne inoltre scelta per ospitare numerosi campi d’internamento civile – sia “chiusi” che “aperti” -  destinati ad accogliere una larga massa di apolidi, di ebrei,, di slavi e di cittadini di nazioni nemiche, oltre che naturalmente di antifascisti e di “sovversivi”. La scelta del regime era stata determinata dall’isolamento geografico dell’Irpinia, dalla mancanza di sbocchi sul mare e dalla lontananza dai fronti di guerra. Con grande accuratezza Renzulli ricostruisce, grazie ad una vasta quanto preziosa documentazione inedita, tutti gli aspetti dell’internamento e del funzionamento dei campi, minutamente regolamentati e gestiti da una pratica burocratico-poliziesca particolarmente pedante e meschina, resa ancora più tale dalle difficoltà generali del periodo bellico, specie per quanto riguarda il cibo e l'assistenza medica. In questo primo volume - al quale seguirà un secondo, dedicato ai luoghi dell'internamento e alle testimonianze di internati e confinati - l'Autore ricostruisce, quanto mai dettagliatamente, l'installazione e il funzionamento dei campi chiusi di Monteforte, di Ariano Irpino e di Solofra. Di grande interesse è poi la ricostruzione dei complessi, variegati e a volte ambigui rapporti tra internati, autorità fasciste e popolazioni locali".

 

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