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    22/07/2024

La Provincia celebra i cento anni della biblioteca

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Il tavolo dei relatori nella sala PentaAVELLINO –  A cura del settore Cultura della Provincia di Avellino e di Mediatech si è tenuta, nel pomeriggio, nella sala “Penta” della biblioteca provinciale di Avellino, l’annunciata cerimonia per ricordare i cent’anni di attività della gloriosa istituzione ospitata, a partire dal 1966, nel complesso culturale di Corso Europa, meta ininterrotta di studenti, ricercatori e studiosi non solo dell’Irpinia, ma anche dalle province e dalle regioni limitrofi. La festa di compleanno della biblioteca, intestata alla memoria di due illustri nostri comprovinciali, Scipione e Giulio Capone, di Montella, padre e figlio, entrambi studiosi nei diversi campi della cultura, ma soprattutto emeriti indagatori del nostro territorio, ha visto la partecipazione di un nutrito numero di appassionati cultori del libro e della cultura.

Il giovane Giulio Capone morì all’età di ventotto anni, aveva studiato con grande passione la nostra provincia, mettendo insieme oltre storia e tradizione, il ricco patrimonio del dialetto irpino. Fu la signora Adele Solimene, moglie e madre, rispettivamente di Scipione e Giulio Capone, che nel 1913 pensò bene di donare la ricca biblioteca di famiglia, consistente in ben trentamila volumi, tutti di estrema rarità e  preziosità, alla biblioteca provinciale, in seguito intestata al nome dei due illustri scomparsi. Alla donazione Capone, nel corso degli anni, hanno fatto seguito altre importanti donazioni di insigni studiosi e bibliofili d’Irpinia, come Enrico Cocchia, Enrico Tozzoli di Calitri, degli eredi di Carlo Del Balzo, di Carmine Modestino di Paternopoli, dell’avellinese Nicola de Conciliis, di Giuseppe Pennetti, di Giuseppe Salomone, di Michele Severino e, da ultimo, di Augusto Guerriero, il noto “Ricciardetto”. Al prof. Fausto Grimaldi, infine, si deve la donazione della sua preziosa raccolta quarantennale del giornale quotidiano “Roma” del quale è stato responsabile provinciale per tutta la sua vita.

La giornata commemorativa si è aperta sin dal mattino con la caccia al tesoro in biblioteca in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale che ha visto impegnati gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Sono seguite, nel primo pomeriggio, le visite guidate alle sale, alla mostra, alla mediateca e all’esposizione dei presepi della donazione “Di Gisi”. Quindi spazio, nel pomeriggio, come ricordato all’inizio, alla convegnistica. A parlare della vita e della storia centenaria della biblioteca avellinese è stata, dopo gli interventi introduttivi di Roberto Pastena, dirigente del settore Cultura della Provincia di Avellino e Fulvio Petroccione, direttore del Museo Irpino - che ha portato i saluti del commissario straordinario Giuseppe Coppola - Anna Maria Carpenito Vetrano, a lungo direttrice del complesso di Corso Europa, che ha ricordato non solo la figura e l’opera di illustri direttori quali Salvatore Pescatori e Mario Sarro ma anche di instancabili funzionari ed operatori al servizio dei frequentatori delle sale della biblioteca come, tra gli altri, Don Peppino Apuzza. Ha concluso i lavori Francesco Barra, docente di Storia Moderna presso l’Università di Salerno che, attraverso una circostanziata e puntuale ricostruzione storica, ha ripercorso le tappe principali della vita della biblioteca che, con il suo patrimonio librario e documentario, è da considerare una delle più importanti dell’Italia meridionale. Il prof. Barra, nel corso del suo pluridecennale impegno di storico, è stato sicuramente il più assiduo e attento frequentatore tra gli studiosi che hanno rimosso dagli scaffali preziosi libri e antichi documenti che hanno narrato fitte pagine importanti della storia nazionale e provinciale. Per un breve periodo la biblioteca lo ha visto anche come assessore alla Cultura della Provincia.

Altre iniziative si sono tenute nel corso della giornata come  le installazioni video e sonorizzazione curate dal gruppo dei “Flussi”, le letture di Carmine Iannone accompagnate dalle note dell’arpa accarezzata dal Maestro Verdiana Leone: tutti eventi che hanno notevolmente contribuito a ricordare una viva e attiva istituzione che emana un suggestivo fascino nel trasmette, conservare e valorizzare un importantissimo patrimonio di civiltà e di cultura dell’intera Irpinia.

 

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