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    03/07/2024

I cinquant’anni del Clan H. Il sogno di Lucio e Salvatore Mazza

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura7_clan_h.jpgAVELLINO – Si è svolta questa mattina la conferenza stampa per i 50 anni della compagnia teatrale Clan H Il tempo del teatro non ha l’irrimediabilità del tempo della vita e delle sue impossibilità. Il tempo del teatro ha l’epicità della possibilità, perché è presenza definita e simultanea di molteplici aspetti della vita individuale e collettiva, storica e culturale; è consecutio temporum di infiniti tempi; è dilatazione e contrazione di parole e movimenti, di passaggi vocali e mimici, interiori e corporei, tipici del sogno. Non è un tempo sospeso né distorto: è un tempo alternativo, tangibile, creato e ricreato, riorganizzato dentro codici e sistemi che sono e resteranno fantasmagoricamente misteriosi; è iato che permette insieme di voltarsi indietro e di andare avanti, di fermarsi, di pensare, di ritrovarsi, di agire, di vivere.

Questo tempo per la compagnia teatrale Clan H è iniziato in quell’ormai lontano 1973, grazie al sogno di Lucio Mazza. Direttore artistico, autore di testi e regista, formatore di tante giovani generazioni, ancora oggi ne è alla guida, rendendo costantemente lo “spazio-teatro” luogo affascinante e onirico di studio attoriale e di arti performative, e di “comunione del pubblico con uno spettacolo vivente”

In questi suoi cinquant’anni di storia il Clan H non ha mai smesso di essere laboratorio indipendente di ricerca, sperimentazione e integrazione di tecniche e stili teatrali sempre nuovi, di linguaggi, temi, idee, esperienze, progetti che andassero dal teatro classico, latino e greco, a quello moderno e postmoderno come il teatro su “rotaie” nei vagoni dei treni storici; il teatro itinerante e in trekking nei luoghi della memoria e della contemporaneità collettiva per la conoscenza, la valorizzazione del territorio, la scoperta del patrimonio culturale da un lato, e la sensibilizzazione e la partecipazione attiva degli spettatori.

Già docente dal 1989/1990 presso la scuola di teatro diretta da Nanni Loi, ha formato sin dal 1980 tante giovani generazioni che hanno animato e che tuttora animano i “laboratori di espressione teatrale e di formazione dell’attore” del Clan H. Suo allievo, compagno “d’arme e di avventura” è Salvatore Mazza. Accanto a Lucio, ha diffuso capillarmente nelle scuole di ogni ordine e grado della città e della provincia di Avellino l’importanza non solo pedagogica del teatro come forma di socializzazione, di educazione e di apprendimento, di scoperta e conquista del sé, di integrazione e di inclusione, e ha curato per studenti dell’Università di Salerno in stage, tirocini e percorsi integrativi, attività di comunicazione non verbale e verbale, laboratori di espressione, di dizione, di lettura espressiva e di scrittura creativa, di animazione e recitazione teatrale e cinematografica, di realizzazione di cortometraggi e lungometraggi.

Tutto questo e tanto altro mentre le parole di Eschilo, Aristofane, Menandro, Plauto, Molière, Pirandello, Shakespeare, Dürrenmatt, Pinget, Gogol, Beckett, Anouilh, Vian, Borges, Dante e molti altri attraverso le voci degli attori del Clan H arrivavano agli spettatori di ogni età; mentre dagli schermi tv e dai canali sociali passavano immagini, suoni, racconti di libri e di libertà, di poesia. Fitto il calendario della compagnia che a partire da ottobre sarà in scena con performance di teatro in tutta la Campania, prenderanno il via i laboratori di teatro per bambini, ragazzi e adulti e si consolideranno collaborazioni con le associazioni e le scuole del territorio.

 

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