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    03/07/2024

Aipad, studiosi a confronto sull’antica Irpinia

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura2_hirpini.jpgAVELLINO – Sarà dedicata all’antica Hirpinia e alla sua storia la giornata di studi promossa dalla Provincia di Avellino ed in programma venerdì prossimo a Napoli, nella sala degli Angeli dell’Università Suor Benicasa, con inizio alle ore 10. L’iniziativa sarà utile per la presentazione del progetto Aipad (Antica Irpinia: Progetto di archeologia digitale) che, grazie alla collaborazione con l’Università Suor Orsola Benicasa, ha portato ad una “schedatura sistematica delle fonti letterarie greche e latine sugli Hirpini e l'esteso territorio da essi abitato in antico nonché una catalogazione di parte dei reperti scultorei e delle raccolte numismatiche custoditi nel Museo Irpino di Avellino”. Un patrimonio di grande interesse intorno al quale si confronteranno storici, archeologi, epigrafisti e linguisti.

Il programma prevede i saluti iniziali del rettore Lucio d'Alessandro, della preside della facoltà di Lettere Emma Giammattei, del presidente del corso di laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali Giovanni Coppola, del commissario straordinario della Provincia di Avellino Raffaele Coppola, del conservatore del Museo Irpino Flavio Petroccione. Introdurrà i lavori Alfonso Mele. Sono quindi previsti gli interventi di Edoardo D'Angelo (Il progetto Aipad e i rapporti tra l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e le istituzioni irpine), Gabriella Colucci Pescatori (Per una storia dell'archeologia dell’Hirpinia: dal Museo alle ricerche dello scorso secolo), Paolo Poccetti (Aspetti linguistici dell' Hirpinia tra età preromana e romana), Giuseppe Camodeca (Società e istituzioni di Abellinum e di Aeclanum in età romana), Carmine Pellegrino e Carmelo Rizzo (Dall'Irpinia alla costa tirrenica: fenomeni di mobilità e integrazione in Campania tra VIII e VII secolo a.C.). Seguirà il dibattito. I lavori riprenderanno nel pomeriggio, alle 15.00, con le relazioni di Amedeo Visconti (La tradizione letteraria sugli Hirpini: osservazioni a margine), Vittorio Saldutti (Compsa durante la guerra annibalica), Christiane Nowak (Considerazioni sulla rappresentanza funeraria di età romana nell'antica Irpinia a partire dal materiale del Museo Irpino di Avellino), Vincenzo Franciosi (Alcune note sul grande xoanon della Mefite d'Ansanto), Alessandra Avagliano (Sculture dalle terme di Aeclanum nel Museo Irpino).

Compsa, Abellinum, Aeclanum, Mefite d’Ansanto: tutti nomi che ci riconducono in qualche modo al mondo degli Hirpini di cui abbiamo eco in diversi autori dell’antichità classica. Ci limitiamo a ricordarne a volo solo alcuni, a cominciare da Strabone: Ἑξῆς δ’εἰσὶν Ἱρπῖνοι, καὐτοὶ Σαυνὶται· τοὔνομα δ’ἔσχον ἀπὸ τοῦ ἡγησαμένου λύκου τῆς ἀποικίας· ἴρπον γὰρ καλοῦσιν οἱ Σαυνὶται τὸν λύκον. (Poi vi sono gli Irpini, anch’essi Sanniti; prendono il nome dal lupo che conduceva la colonia; i Sanniti chiamano hirpos il lupo). Così scrive degli Hirpini lo storico e geografo greco nato ad Amasea, nel Ponto Eusino, intorno al 63 a.C, e vissuto a lungo a Roma tra il principato di Augusto e quello di Tiberio, autore di 17 libri di Geografia (Γεωγραϕικά o ῾Υπομνήματα τῆς γεωγραϕίας). La sua fonte sarà poi mutuata da Pompeo Festo, grammatico del II secolo d. Cr., autore di un riassunto dell’opera di Verrio Flacco, De verborum significatione, di cui ci è giunta la seconda metà in una redazione abbreviata da Paolo Diacono, in "Hirpini appellati a nomine lupi quem hirpum dicunt Samnites: eum enim ducem secuti agros occupavere", e da Servio, grammatico e commentatore di Virgilio, vissuto nel IV secolo d. Cr., il quale ricorda che “lupi Sabinorum lingua irpi vocantur”. Degli Hirpi, nome primitivo degli Hirpini, parla già Plinio (7,19); degli Hirpini scrive Livio (22, 61, 11) mentre Cicerone nel De lege agraria, 3, 8 parla dell’ager hirpinus.

Una curiosità: delle gesta di un cavallo chiamato Hirpinus, che si contendeva le vittorie nel circo con un altro famoso corsiero di nome Corifeo, parla Giovenale nella satira VIII. Sull’argomento ha scritto a suo tempo un saggio Gerardo Bianco che, come è noto, oltre a svolgere la sua lunga attività parlamentare, è stato anche uno studioso del mondo classico insegnando letteratura latina, oltre che nell’Università di Parma, proprio al Suor Orsola Benincasa.

 

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