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    22/07/2024

L’Università della Terza età rende omaggio a Giuseppe d’Errico

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura2_derrico_te_et.jpgAVELLINO – Ricordata questa sera, al circolo della stampa, la figura di Giuseppe d’Errico, il preside-umanista scomparso poco più di due mesi fa, nel corso di un incontro promosso dall’Università della terza età di Avellino. Presenti, oltre i familiari e gli amici, diversi rappresentanti del mondo della scuola e della cultura. Notata, invece, l’assenza delle istituzioni locali. A ricordare la figura e l’opera di d’Errico sono stati Paolo Saggese, Alessandro Di Napoli, Armando Saveriano, il prof. Mastrominico, i presidi Mario Matarazzo e Mario Gabriele Giordano, direttore,  quest’ultimo, di Riscontri, la rivista culturale con cui d’Errico collaborava, e il prof. Biagio Antonelli, amico e collega di d’Errico nei lunghi anni d’insegnamento al liceo Pietro Colletta di Avellino.

Peppino d’Errico era un uomo di grande spessore umano e culturale tanto da potersi definire una delle figure più stimate e rappresentative della intellighenzia irpina, e non solo. Cordiale e sereno nei rapporti con allievi e docenti è stato un esempio luminoso nell’istituzione scolastica. La profonda cultura umanistica e la sua prerogativa di educatore ineguagliabile lo portavano a capire i giovani e le loro inquietudini. Gli alunni, i colleghi e gli amici restavano colpiti dalla saggezza della sua parola. Il carissimo Peppino era sempre profondo e garbato nei suggerimenti e nei sentimenti.

Padre, marito e nonno impareggiabile era dotato di una nobiltà d’animo che metteva sempre a disposizione di tutti, fino a quando la malattia non gli ha dato tregua. Poeta, scrittore, filologo, paroliere e musicologo di grande sensibilità, aveva vinto molti premi di poesia, romanzi e favole per bambini. Nelle sue opere ha sempre profuso la dimensione religiosa, un desiderio infinito di ricongiungersi al Signore per ricercare pace e perdono. Molti oratori, tra cui un commosso preside Mario Matarazzo, hanno voluto tratteggiare la figura carismatica di d’Errico mettendone in risalto le sue doti spirituali, morali ed intellettive. La bellissima poesia, composta in suo onore da Armando  Saveriano, ha in chiusura commosso familiari – la moglie, signora Rosanna Martino, e i figli Giusy e Gerardino – e amici presenti che si sono dati appuntamento a Gesualdo, paese di origine di d’Errico, rappresentato questa sera dal sindaco Domenico Forgione.

 

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