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    03/07/2024

Dal banditismo al brigantaggio: un libro sulle insorgenze nel Mezzogiorno d’Italia

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura2_loc_papp.jpgCROTONE – Ha visto la luce per i tipi della D’Ettoris Editori un nuovo volume dello studioso napoletano Francesco Pappalardo Dal banditismo al brigantaggio/La resistenza allo Stato moderno nel Mezzogiorno d’Italia. “A metà strada fra l’opposizione passiva e la sollevazione popolare, il banditismo – si legge in una nota critica – raccoglie fra i secoli XVI e XVII soldati disoccupati, disobbedienti fiscali, fuorusciti, protagonisti di conflitti tra fazioni e nobili impoveriti o preoccupati per l’invadenza statale. Che cosa hanno in comune il bandito Marco Sciarra, l’insorgente Fra Diavolo o il brigante Crocco? Apparentemente niente, ma in realtà li lega un filo rosso, quello della resistenza, più o meno consapevole, da essi opposta in tempi diversi allo Stato moderno nascente o in via di affermazione. Vera sollevazione popolare è invece l’Insorgenza (1792-1814), cioè l’insieme delle resistenze contro la Rivoluzione e contro il regime di Napoleone Bonaparte in Italia e in Europa. Anche il brigantaggio postunitario è una realtà complessa, in cui rientrano la fedeltà dinastica e la resistenza all’invasore, l’opposizione alle caratteristiche più invadenti del nuovo Stato unitario – innanzitutto la coscrizione obbligatoria e la pesante fiscalità –, antiche tensioni sociali e l’inevitabile delinquenza comune. In questo libro Francesco Pappalardo descrive in maniera capillare, utilizzando una ricca documentazione, il panorama storico in cui nascono e si sviluppano queste realtà, soffermandosi su tanti personaggi non sempre presenti nei libri di storia: da Alfonso Piccolomini a Giulio Pezzola, dagli insorgenti meridionali – «Sciabolone», «Francatrippa», «Panedigrano», «Sciarpa» – fino a briganti come «Centrillo», il sergente Romano, Ninco Nanco.

Francesco Pappalardo, laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Napoli e residente a Roma, è socio benemerito di Alleanza Cattolica, del cui organo ufficiale Cristianità è direttore editoriale, presidente dell’Idis, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, di Roma, socio onorario dell’Isiin, l’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale, di Milano, consigliere parlamentare nel Senato della Repubblica. È autore di saggi, fra cui Il mito di Garibaldi. Una religione civile per una nuova Italia (Sugarco 2010) e Il Risorgimento (Quaderni del Timone 2010), e di contributi a opere collettanee, fra cui Franco Cardini (a cura di), Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia (1994) e Oscar Sanguinetti (a cura di), Insorgenze antigiacobine in Italia (1796-1799). Saggi per un bicentenario (2001); ha curato, con Sanguinetti, 1861-2011. A centocinquant’anni dall’Unità d’Italia. Quale identità? (Cantagalli 2011). Per la D’Ettoris Editori ha pubblicato Dal banditismo al brigantaggio, La Sila di Calabria fra riformismo borbonico e rivoluzione liberale (2014), Il brigantaggio postunitario. Il Mezzogiorno fra resistenza e reazione (2014) e L’Unità d’Italia e il Risorgimento (2010); ha curato, con Giovanni Cantoni, Magna Europa. L’Europa fuori dall’Europa (2006).

 

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