AVELLINO – “Il corpo burocratico amministrativo”, Graus editore, è il titolo del libro – sottotitolo Blocco storico per la competitività del Paese – di Giuseppe Pennella, già vice direttore generale del Forrnez e direttore del Caimed – Centro delle Nazioni unite e del governo italiano sui temi della innovazione amministrativa tra Europa e Paesi del Mediterraneo – che sarà presentato martedì prossimo, alle 18.30, presso la sala convegni della Camera di commercio di Avellino in Piazza Duomo. A confrontarsi con l’autore, nel corso di un incontro coordinato da Angela Spagnuolo, saranno studiosi ed esperti del calibro di Sabino Cassese (che, lo ricordiamo, è anche presidente del Centro di ricerca Guido Dorso), Luigi Fiorentino, Guido Melis e Domenico Sarno.
Nello spiegare il declino della società italiana – si legge in una nota critica – poco rilievo è stato assegnato al ruolo svolto dal corpo burocratico-amministrativo chiuso, afono, sordo, miope e, sotto diversi aspetti, invisibile. Nella società italiana, frantumata e polverizzata nei corpi sociali, l'arroccamento granitico dei corpi amministrativi si è configurato come un blocco storico che ha frenato la competitività internazionale del Paese. E avanzata la tesi che un'Amministrazione rinnovata non potrà che essere cosmopolita.
Nel volume si intersecano problemi di teoria e di comparazione internazionale, in particolare nei primi tre capitoli sono esposti: il quadro logico in cui nasce il volume, le cause dell'inceppamento della clessidra amministrativa e i metodi utilizzati per la comparazione amministrativa globale. Nei successivi capitoli sono presentati i risultati delle comparazioni internazionali inerenti i temi della competitività amministrativa pre e post globalizzazione e le tematiche della convergenza dei diritti amministrabili globali. Dal settimo capitolo, attraverso un'analisi teorica e comparativa globale, lo scenario è rivolto ad approfondire gli aspetti settoriali dell'operare amministrativo: il capitale umano, la mal-administration, il fare impresa semplificando, gli esiti della riforma fiscale regionale e locale, ed infine il gap amministrativo in materia di ricerca. Negli ultimi due capitoli sono esposti una misura quantitativa che motiva l'arroccamento dell'amministrazione medievale e una proposta di riforma amministrativa fondata su una visione cosmopolita.
