AVELLINO – “I meridionali sono privati non soltanto della libertà: la libertà di poter decidere del proprio destino, che solo un reddito decente, una buona istruzione, la fruizione di diritti collettivi e personali consentono. Sono privati anche della verità, quella di poter capire perché sono a questo punto, quali le ragioni, le eventuali colpe e di chi”.
Sono parole pesanti, che meritano sicuramente di essere meditate e discusse, quelle di Emanuele Felice, docente di Storia economica nell’Università Autonoma di Barcellona, autore del libro Perché il Sud è rimasto indietro, edito dal Mulino, che venerdì prossimo si confronterà ad Avellino, presso il circolo della stampa di Corso Vittorio Emanuele, nel corso di un incontro-dibattito promosso dall’Associazione Centrosinistra alternativo e moderato da Generoso Picone, responsabile della redazione avellinese del Mattino, con Amalio Santoro, Paolo Mascilli Migliorini e Michele Candela.
Un ragionamento, quello portato avanti da Felice, che ha origini lontane, partendo dai Normanni – che, lo ricordiamo, lungo l’asse Napoli-Ariano diedero vita ad una serie di interventi legislativi ed amministrativi che garantirono un nuovo assetto allo Stato meridionale e fecero di Ruggiero II, promotore delle famose Assise, un precursore del sistema economico e burocratico – fino ad arrivare al dibattito postunitario sulla questione meridionale, in particolare sul perché del grande divario tra le regioni del Mezzogiorno, arretrate e depresse, e la più avanzata società settentrionale.
Tematiche, queste, intorno alle quali diedero il loro contribuito, tra gli altri, i vari De Sanctis, Villari, Salvemini, Fortunato, Gramsci, e che trovarono la loro sintesi nel pensiero del grande meridionalista avellinese Guido Dorso, l’autore della Rivoluzione meridionale, che indicò, nonostante l’inadeguatezza delle classi dirigenti, nella nascita di un partito che fosse espressione della borghesia intellettuale ed avanzata il punto di riferimento e la forza trainante cui affidare la soluzione dei problemi del Mezzogiorno d’Italia.
