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    22/07/2024

Dante e la cultura occidentale, il teatro Gesualdo racconta il Medioevo

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura2_teatro_medioevo.jpgAVELLINO – Se l’universo tutto è un immenso teatro dove si svolgono le vicende umane, come sosteneva Agostino da Ippona nei suoi “Sermones”, allora il teatro Carlo Gesualdo diventa la location ideale per accogliere il progetto “Theatrum Mundus”, ideato da Giulio d’Onofrio e Armando Bisogno, docenti di Storia della filosofia medievale all’Università di Salerno, in collaborazione con l’Istituzione Teatro Comunale di Avellino presieduta da Luca Cipriano.

“Theatrum Mundus” – si legge in un comunicato – ha lo scopo di portare fuori dal consueto perimetro delle aule universitarie la ricchezza e il fascino del pensiero medievale e proporlo ad un pubblico più vasto e trasversale attraverso un ciclo di appuntamenti che verranno ospitati nel foyer del teatro Carlo Gesualdo di Avellino a partire da martedì 10 marzo alle ore 18:00. Gli incontri di Theatrum mundus aspirano a diffondere, con un linguaggio accessibile e in una forma narrativa fruibile, l’evoluzione della cultura occidentale in uno dei suoi passaggi più significativi, l’età medievale.

Il primo appuntamento con il pensiero filosofico medievale di martedì 10 marzo alle ore 18:00 sarà introdotto dal presidente dell’Istituzione Teatro Comunale Luca Cipriano che farà da padrone di casa e accoglierà il professore Giulio d’Onofrio che incentrerà la sua “lectio” su due figure centrali della Divina Commedia di Dante Alighieri dal titolo «‘Amor ch’a nullo amato...’ – Francesca da Rimini e Piccarda Donati».

La lezione del professor d’Onofrio si inserisce e amplia la serie di lecturae Dantis che lui stesso ha tenuto in diverse sedi universitarie e istituzionali in Italia, attraverso il confronto tra due figure femminili centrali nell’economia della Commedia dantesca. D’Onofrio riproporrà il nuovo e organico ripensamento che i suoi recenti lavori stanno offrendo – al panorama degli studiosi nazionali e internazionali – del pensiero di Dante e delle sue fonti.

«Il progetto – spiega il professor Bisogno – nasce con l’idea che sia possibile coniugare, la specializzazione e la scientificità delle competenze che offre la formazione universitaria, con un ormai diffuso desiderio di conoscenza e conoscenze che coinvolge larga parte dell’opinione pubblica. In tal senso, il progetto mira a illustrare e a far conoscere un sapere come quello medievale, spesso considerato immotivatamente come oscuro e poco interessante, senza banalizzazioni comunicative o qualunquismi retorici, ma portando, in luoghi esterni all’Università, i risultati migliori che la ricerca universitaria produce, con un approccio rigoroso nei contenuti ma accessibile nella forma».

La rassegna “Theatrum Mundus” proseguirà il 7 aprile con la “lectio” tenuta dal professor Armando Bisogno dal titolo “Leggere Agostino. Le Confessiones”, che si svolgerà sempre alle 18 presso il foyer del teatro Carlo Gesualdo di Avellino.

I relatori - Giulio d’Onofrio è docente di Storia della filosofia medievale presso l’Università degli Studi di Salerno. È specialista degli autori e delle dottrine dell’età alto medievale e del pensiero dantesco. È autore di numerosi saggi e monografie, curatore di una monumentale “Storia della teologia nel Medioevo” e della “Storia del pensiero medievale”, il più noto e diffuso manuale specialistico della disciplina. È coordinatore del Dottorato in “Ricerche e studi sull’età antica, medievale e umanistica” ed è direttore della collana internazionale “Nutrix” presso l’editore Brepols e delle collane nazionali “Institutiones” e “Collationes” presso l’editore Città Nuova.

Armando Bisogno è docente di Storia della filosofia medievale presso l’Università degli Studi di Salerno. È autore di numerosi saggi e monografie sulla storia del pensiero altomedievale, con particolare riferimento ai problemi della comunicazione pedagogica e di filosofia del linguaggio. È responsabile del curriculum di Filosofia del Dottorato in “Ricerche e studi sull’età antica, medievale e umanistica” ed è direttore della collana “Traditiones” presso l’editore Città Nuova.

 

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