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    03/07/2024

Parte dal Laceno d’Oro la mostra su Elvira Notari, la prima donna regista d’Italia

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura3_elv_notar.jpgNAPOLI – È dedicato alla figura di Elvira Coda Notari, la prima donna regista del cinema italiano, la mostra fotografico-documentaria La film di Elvira che si terrà al Pan (Palazzo delle arti) di Napoli dal 26 aprile al 9 maggio a cura della Cactus film produzioni in collaborazione con l’assessorato alla Cultura ed al turismo del Comune di Napoli, il Festival internazionale del cinema Laceno d’Oro, l’associazione “a luna e o sole”, il circolo “Immaginazione”, il regista Mario Franco e lo storico Paolo Speranza.

All'Irpinia fa riferimento anche la monografia su Elvira Notari che "CinemaSud" e "Laceno d'Oro" pubblicheranno a maggio, a cura di Paolo Speranza, con lo stesso titolo della mostra La film di Elvira, dal momento che il termine "film", che inizialmente indicava la membrana della pellicola, nel cinema delle origini era declinato al femminile.

L’evento - “La film di Elvira”, ospitato nel 2014 dal Festival internazionale del cinema Laceno d’Oro di Avellino, sarà presentato prossimamente nelle tre città che Elvira Notari ha attraversato: Salerno, Napoli e Cava de’ Tirreni. Il progetto, che da tempo ci impegna nel recupero di una memoria da raccontare per immagini, notizie storiche, reperti filmati e soprattutto con la proiezione dei tre lungometraggi sopravvissuti: “È piccerella”, “‘A santanotte” e “Fantasia ‘e surdato”, grazie alla Cineteca Nazionale e alla Cineteca di Bologna. La mostra inoltre è arricchita dall’imprescindibile testimonianza del regista Mario Franco, che nel 1979 ha incontrato e documentato l’incontro con il figlio Eduardo Notari detto “Gennariello, guaglione ‘e core”, protagonista fin dalla più tenera età di tutte le pellicole della Dora films.

Il cinema di Elvira - Produttrice, sceneggiatrice e regista, Elvira fu geniale imprenditrice della Films Dora, assieme al marito Nicola e al figlio Eduardo. Tra il 1913 e il 1929 produssero sessanta lungometraggi e più di cento cortometraggi che, oltre a riscuotere successo presso un pubblico campano, furono distribuiti anche oltreoceano per gli emigranti che si nutrivano di nostalgia. Il cinema di Elvira è stato un cinema popolare e antesignano del neorealismo, che si ispirava alla sceneggiata e al prezioso e infinito repertorio della canzone napoletana. Un cinema sonorizzato da orchestre e cantanti in diretta e anche colorato fotogramma per fotogramma. Un cinema che ha contribuito a valorizzare quel periodo storico ricco di film e luoghi dove si proiettavano le “filmine”, che resero Napoli una delle capitali dell’industria cinematografica italiana. Con l’avvento del Fascismo, la Films Dora sarà messa a dura prova dalla censura e tenuta a margine del mondo del cinema, che andava accentrandosi a Roma, fino a provocarne il fallimento. Anche una parte degli storici del cinema, soprattutto del Novecento, contribuirono a questo oblio poiché non le resero i dovuti onori, relegando la sua opera a poche righe approssimative o spesso negandone il nome.

 

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